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Ruanda – Muhazi
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GIOVANI VULNERABILI TRA I 12 E 20 ANNI
L’officina dei progetti, così ci piace definirci, il crocevia delle richieste di aiuto dei missionari di Don Bosco, il luogo in cui si pongono le fondamenta delle iniziative salesiane in 136 Paesi del mondo. I progetti sono il cuore della nostra missione: vogliamo garantire opportunità di accoglienza, condizioni di vita migliore, istruzione e formazione al lavoro. Vogliamo aiutare i giovani, le famiglie e le comunità svantaggiate, i nostri fratelli più lontani, ma così prossimi.
I Figli di Don Bosco, coloro che hanno fatto della loro vita un mezzo per arrivare ai più sfortunati, sanno guidarci nella scelta degli interventi più urgenti, come farebbe Don Bosco se fosse oggi qui con noi. Ogni anno più di un milione di studenti riceve un’istruzione nelle scuole salesiane e migliaia di giovani costruiscono il loro futuro attraverso la formazione professionale in diversi ambiti. Creare un mondo di reali opportunità per le ragazze e i ragazzi di tutti i continenti è il nostro obiettivo.
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L’acqua è un bene primario: la beviamo, la usiamo per lavarci, è necessaria per produrre gli alimenti che mangiamo. È una risorsa indispensabile per la vita, il bene più prezioso e senza il quale l’umanità non esisterebbe, ma i dati ci confermano che sempre di più è associata alla parola emergenza, con il rischio che diventi la causa principale per lo scatenamento di conflitti legati al controllo delle fonti. Nel mondo 2,2 miliardi di persone vivono ancora senza accesso all’acqua potabile e questo è inaccettabile.
«L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo», con queste semplici parole Nelson Mandela ha posto l’accento su una delle sfide più complesse e impegnative che il genere umano si sia mai trovato a dover affrontare. L’educazione è uno strumento fondamentale per sconfiggere la povertà, l’ignoranza e il destino avverso di chi non ha avuto la fortuna di nascere nella parte “giusta” del mondo.
Le calamità naturali e il cambiamento climatico in corso, le situazioni di forte precarietà politica ed economica, le guerre senza fine che mietono vittime e creano comunità fantasma e generazioni di persone sofferenti e prive di riferimenti, sono crisi umanitarie in cui i Figli di Don Bosco in missione si trovano immersi. Noi di Missioni Don Bosco rispondiamo con assoluta tempestività, coordinando la nostra azione con quella dei salesiani nel mondo, per stare sempre al fianco degli ultimi, coloro che soffrono di più.
I missionari sanno che la diversità culturale è un valore che va preservato e che l’educazione è una ricchezza solo se rispettosa della differenza. Sebbene oggi i popoli indigeni costituiscono il 5% della popolazione mondiale, rappresentano il 15% dei più poveri del pianeta. Tra 370 e i 500 milioni di persone, sono distribuiti in 90 paesi e riuniti in oltre 5.000 gruppi distinti. Pur nella varietà delle tradizioni, tutti hanno in comune condizioni di vita segnate da povertà, emarginazione, ingiustizie, discriminazioni.
Uno degli aspetti più unici della missione salesiana è senza dubbio la presenza costante dell’oratorio nelle case che popolano il mondo. L’oratorio come rifugio sicuro dove educare al rispetto per l’altro, l’oratorio come porta aperta per tutti, sempre. L’oratorio è casa, scuola, cibo e amore, è un luogo che accoglie e garantisce speranza, uno spazio dove ci si aiuta a crescere, si gioca, ci si cura, si torna bambini e si conquista l’adolescenza. In oratorio si imparano i valori su cui costruire la propria vita.
Madre, moglie, fonte di reddito per la famiglia, educatrice, leader della comunità: i ruoli che una donna riveste in ambito domestico e sociale sono così tanti e impegnativi che spesso ci si chiede come la stessa persona riesca a farsi carico di tutto. In molto Paesi l’accesso all’istruzione è spesso precluso alle bambine, costrette ad interrompere gli studi per lavorare fin dalla più tenera età e contribuire al misero reddito familiare, a volte non avendo mai frequentato neppure le classi primarie.
Il tema della sicurezza alimentare è strettamente legato a quello della salute: malnutrizione e denutrizione sono i primi indicatori che segnalano le carenze a livello medico e igienico in molte realtà urbane e rurali di troppi Paesi. Secondo l’ONU negli ultimi anni una persona su tre (circa 3 miliardi di persone) non ha avuto accesso ad un’alimentazione adeguata, 191 milioni di bambini soffrono di ritardi nella crescita a causa della carenza di cibo. Il maggior numero di persone che soffrono la fame vivono in Asia, seguita dall’Africa, dove il tasso di insicurezza alimentare cresce più velocemente, e il Sud America.
L’acqua è un bene primario: la beviamo, la usiamo per lavarci, è necessaria per produrre gli alimenti che mangiamo. È una risorsa indispensabile per la vita, il bene più prezioso e senza il quale l’umanità non esisterebbe, ma i dati ci confermano che sempre di più è associata alla parola emergenza, con il rischio che diventi la causa principale per lo scatenamento di conflitti legati al controllo delle fonti. Nel mondo 2,2 miliardi di persone vivono ancora senza accesso all’acqua potabile e questo è inaccettabile.
«L’istruzione e la formazione sono le armi più potenti che si possono utilizzare per cambiare il mondo», con queste semplici parole Nelson Mandela ha posto l’accento su una delle sfide più complesse e impegnative che il genere umano si sia mai trovato a dover affrontare. L’educazione è uno strumento fondamentale per sconfiggere la povertà, l’ignoranza e il destino avverso di chi non ha avuto la fortuna di nascere nella parte “giusta” del mondo.
Le calamità naturali e il cambiamento climatico in corso, le situazioni di forte precarietà politica ed economica, le guerre senza fine che mietono vittime e creano comunità fantasma e generazioni di persone sofferenti e prive di riferimenti, sono crisi umanitarie in cui i Figli di Don Bosco in missione si trovano immersi. Noi di Missioni Don Bosco rispondiamo con assoluta tempestività, coordinando la nostra azione con quella dei salesiani nel mondo, per stare sempre al fianco degli ultimi, coloro che soffrono di più.
I missionari sanno che la diversità culturale è un valore che va preservato e che l’educazione è una ricchezza solo se rispettosa della differenza. Sebbene oggi i popoli indigeni costituiscono il 5% della popolazione mondiale, rappresentano il 15% dei più poveri del pianeta. Tra 370 e i 500 milioni di persone, sono distribuiti in 90 paesi e riuniti in oltre 5.000 gruppi distinti. Pur nella varietà delle tradizioni, tutti hanno in comune condizioni di vita segnate da povertà, emarginazione, ingiustizie, discriminazioni.
Uno degli aspetti più unici della missione salesiana è senza dubbio la presenza costante dell’oratorio nelle case che popolano il mondo. L’oratorio come rifugio sicuro dove educare al rispetto per l’altro, l’oratorio come porta aperta per tutti, sempre. L’oratorio è casa, scuola, cibo e amore, è un luogo che accoglie e garantisce speranza, uno spazio dove ci si aiuta a crescere, si gioca, ci si cura, si torna bambini e si conquista l’adolescenza. In oratorio si imparano i valori su cui costruire la propria vita.
Madre, moglie, fonte di reddito per la famiglia, educatrice, leader della comunità: i ruoli che una donna riveste in ambito domestico e sociale sono così tanti e impegnativi che spesso ci si chiede come la stessa persona riesca a farsi carico di tutto. In molto Paesi l’accesso all’istruzione è spesso precluso alle bambine, costrette ad interrompere gli studi per lavorare fin dalla più tenera età e contribuire al misero reddito familiare, a volte non avendo mai frequentato neppure le classi primarie.
Il tema della sicurezza alimentare è strettamente legato a quello della salute: malnutrizione e denutrizione sono i primi indicatori che segnalano le carenze a livello medico e igienico in molte realtà urbane e rurali di troppi Paesi. Secondo l’ONU negli ultimi anni una persona su tre (circa 3 miliardi di persone) non ha avuto accesso ad un’alimentazione adeguata, 191 milioni di bambini soffrono di ritardi nella crescita a causa della carenza di cibo. Il maggior numero di persone che soffrono la fame vivono in Asia, seguita dall’Africa, dove il tasso di insicurezza alimentare cresce più velocemente, e il Sud America.
Emarginazione, esclusione e mancanza di diritti sono i tasselli che compongono la disuguaglianza sociale. Il tema dell’inclusione vede i salesiani impegnati in prima persona fin dalla nascita delle prime missioni alla fine dell’800 in Argentina, a fianco delle minoranze indigene Mapuche e Ona. Da allora hanno visto la luce migliaia di altre opere destinate a rispondere all’inesauribile fame di giustizia, uguaglianza e pari opportunità.
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Emarginazione, esclusione e mancanza di diritti sono i tasselli che compongono la disuguaglianza sociale. Il tema dell’inclusione vede i salesiani impegnati in prima persona fin dalla nascita delle prime missioni alla fine dell’800 in Argentina, a fianco delle minoranze indigene Mapuche e Ona. Da allora hanno visto la luce migliaia di altre opere destinate a rispondere all’inesauribile fame di giustizia, uguaglianza e pari opportunità.