Un pozzo per 14.000 assetati
progetti-realizzati / Un pozzo per 14.000 assetati
Un pozzo per 14.000 assetati
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Una delle città più povere del Congo
Mbuji Mayi, seconda città della Repubblica Democratica del Congo, si trova in una delle principali aree mondiali di estrazione dei diamanti, motivo per cui la popolazione è triplicata dagli anni ’80 scatenando una rapida e incontrollata urbanizzazione che ha acuito le disuguaglianze sociali e costretto la maggior parte degli abitanti a condizioni di vita precarie. Nonostante la ricchezza di risorse minerarie, la città è infatti una delle più povere del Paese: il 75% delle persone vive con meno di 0,50 dollari al giorno e oltre l’80% della popolazione non ha accesso ai servizi sanitari, all’istruzione scolastica o all’acqua. Le maggiori difficoltà si concentrano nelle aree più periferiche della città, come lo sventurato quartiere di Makala, dove la gente vive nella miseria più totale. Fra i problemi che affliggono la zona, quello dell’approvvigionamento idrico è il principale. A questo si aggiunge l’altissimo rischio aggressioni: tradizionalmente la raccolta dell’acqua è riservata alle donne e alle adolescenti che sempre più spesso subiscono violenza durante il percorso. Il compito di andare a prendere l’acqua percorrendo lunghe distanze impedisce inoltre a molte ragazzine di andare a scuola.
Un progetto idrico prezioso e urgente
ll Centro Muetu Don Bosco di Mbuji Mayi è stato fondato dai salesiani nel 1995 a Makala, diventando in poco tempo un punto di riferimento per tutti i poveri abitanti del quartiere. Sono 4.900 i giovani che usufruiscono dei servizi offerti dalla missione, a cui si aggiungono i dipendenti e le loro famiglie, i pazienti del dispensario medico annesso, i parrocchiani e le famiglie vulnerabili del quartiere. Insieme ai bambini e agli adolescenti del centro, sono quasi 9.400 le persone che ogni giorno devono affrontare i lunghi viaggi verso Bushimaie, Nyongolo, Kanshi, Kanjiya. Il Centro dispone di un sistema di approvvigionamento idrico che consente di fornire giornalmente 2.800 litri di acqua potabile: acqua piovana che viene raccolta e filtrata in sei cisterne, ma, poiché il fabbisogno del centro e dell’area circostante è maggiore, i salesiani acquistano ogni giorno altri 15.000 litri di acqua filtrata. Negli ultimi anni, la spesa è diventata insostenibile, oltre a non garantire il fabbisogno minimo giornaliero degli utenti. Con la trivellazione di un pozzo profondo, i salesiani sperano di coprire interamente non solo le esigenze interne e degli attuali beneficiari del quartiere, ma anche di assicurare apporto idrico ad ulteriori famiglie. Con lo scoppio dell’ennesima epidemia di colera, che continua a mietere vittime ogni giorno, la realizzazione di questo progetto è considerata una priorità urgente dai salesiani della regione e dalle autorità locali. Il prezzo di un pannello solare per l’alimentazione elettrica costa 780 €, ciascuna delle due pompe che verranno alimentate da questi pannelli costa 5.800 €, il prezzo del materiale per l’allestimento di un impianto per il trattamento delle acque è di 7.400 €. È un progetto ambizioso e molto articolato, contiamo sulla vostra solidarietà, grazie!
Ascolta l’intervista a don Mario Perez, missionario salesiano a Mbuji Mayi.
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DONA PER IL FONDO ACQUA E AMBIENTE
Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza.
Il fondo dedicato ai progetti idrici e alla tutela dell’ambiente nasce dalla necessità di avere una cassa per le emergenze che i missionari ci sottopongono. Molte volte l’esigenza di realizzare pozzi, di implementare o ristrutturare reti idriche obsolete, insieme alla necessità di attivare progetti per la salvaguardia della nostra casa comune, diventa di primaria importanza.