
Emergenza a Goma: migliaia di sfollati
progetti / Emergenza a Goma: migliaia di sfollati

Emergenza a Goma: migliaia di sfollati
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Il contesto di Goma
La storia di Goma, capoluogo della regione del Nord Kivu, in Repubblica Democratica del Congo, è segnata da numerosi e terribili eventi, se pensiamo ai sanguinosi fatti legati al genocidio del Ruanda del 1994 – che a loro volta hanno alimentato la prima e la seconda guerra del Congo -, all’epidemia di Ebola, alla devastazione causata dall’eruzione del vulcano Nyiragongo del 21 maggio 2021, alla pandemia da covid-19 e all’attentato all’ambasciatore italiano Luca Attanasio. Negli utlimi anni si è aggiunta anche la guerra tra ribelli del gruppo M23 e le forze armate. Il 20 ottobre 2022 l’M3 ha lanciato un’offensiva e si è impadronito di gran parte del territorio di Rutshuru, conquistando in particolare le città di Rutshuru Centre e Kiwanja. Uno scontro che si è acuito e sta causando la fuga di migliaia di sfollati da novembre del 2022, raggiungendo la cifra record di oltre 7 milioni di sfollati. La missione salesiana in questa zona è stata fondata nel 1997, qui il Centro Don Bosco Ngangi rappresenta da anni un punto di riferimento per chiunque abbia bisogno di aiuto, in particolare giovani ragazze che vengono accolte e seguite in percorsi di sostegno psicologico, educativo e professionale
Il progetto di intervento emergenziale
Migliaia di persone sono fuggite dalle zone più pericolose per cercare di salvarsi. Centinaia di loro hanno occupato alcune missioni salesiane e si sono accampati nei campi di Shasha, Don Bosco Ngangi, Kanyaruchinya, Rusayo e Bulengo, realizzando rifugi di fortuna con teli di nylon e arbusti. Altri hanno invaso i campi delle famiglie residenti nella zone adiacenti chiedendo aiuto immediato per avere cibo e acqua. La maggior parte di loro sono bambini che soffrono di malnutrizione, non frequentano la scuola e insieme alle donne incinte, gli anziani, le persone con disabilità sono coloro che faticano di più a vivere in questo stato. I missionari hanno aperto le porte delle opere per accogliere i più fragili, si sono organizzati per garantire assistenza umanitaria, ma hanno bisogno di un sostegno, gli aiuti non bastano. Don Jean-Pierre Muhima, direttore dell’opera Don Bosco Ngangi, ha lanciato un appello a tutta la comunità salesiana e scolastica affinché, nonostante le difficoltà che quest’ultima patisce, si mostri solidale verso gli sfollati che hanno dovuto lasciare la propria vita alle loro spalle a causa della guerra. I salesiani chiedono aiuto per sostenere le spese delle attività degli infermieri e degli psicologi e garantire generi di prima necessità: alimenti, tende, coperte, torce, abbigliamento per bambini da 0 a 12 anni, utensili da cucina, farmaci e kit igienici (saponi, bacinelle e secchi).
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*Aggiornamento dicembre 2024
La situazione è ancora fuori controllo, i missionari continuano il sostegno alle famiglie ospitate nei terreni dei Centri giovanili Don Bosco Ngangi e Vicvent. Goma sta diventando un crocevia di sfollati. Le donne e i bambini, insieme ai giovani uomini, sono i più esposti a ogni tipo di rischio.
*Aggiornamento 28 gennaio 2025
I ribelli del movimento M23 sono entrati a Goma e hanno annunciato di aver preso il controllo. In questi giorni i combattimenti sono in corso, anche vicino le opere salesiane, ci sono già diversi morti, le strade sono bloccate e gli ospedali sono saturi. I missionari stanno bene, ma faticano ad inviarci aggiornamenti perché non c’è elettricità e internet. Gli sfollati non sanno più dove scappare. Nella missione Don Bosco Ngangi più di 3.500 famiglie erano già assistite in un campo profughi allestito un anno fa sui campi di calcio dell’opera, “ora ci sono più di 30.000 persone, soprattutto donne e bambini. A queste, nelle ultime ore, si sono aggiunte più di 2.000 persone che cercano un posto sicuro in questi tempi di incertezza”, ci scrivono i missionari.
*Aggiornamento 3 febbraio 2025
Quando gli scontri hanno avuto luogo nella città di Goma si
è scatenato il terrore. Gli sfollati di guerra che si trovavano nei campi si
sono riversati nelle zone periferiche della città per trovare famiglie ospitanti, chiese o scuole che potessero
offrire loro un rifugio temporaneo. Il Don Bosco ITIG, istituto tecnico di Goma, che forma più di
1000 alunni all’anno, è stato colpito da bombe e diversi proiettili, per
fortuna nessuno si è ferito. Le aule sono state danneggiate e il laboratorio di
informatica distrutto. Anche il collegio, che era in fase di costruzione, è
stato colpito. I missionari continuano a fornire sostegno alimentare agli
sfollati.
PAESE
AREA TEMATICA
BENEFICIARI
CODICE PROGETTO
-
Garantisci kit igienici e coperte per gli sfollati
35€
DONA
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Assicuri ai bambini cibo, vestiti puliti e farmaci
70€
DONA
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Sarai tu a salvare la vita delle famiglie in fuga
200€
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