Una chiesetta per i rifugiati di Palabek

Una chiesetta per illuminare le anime del campo profughi

Una chiesetta per i rifugiati di Palabek

Una chiesetta per illuminare le anime del campo profughi

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Africa e Medio Oriente
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Oratori e Chiese

Gli obiettivi del progetto sono stati raggiunti

Luglio 2020: un progetto iniziato più di un anno fa per portare la parola di Dio nel campo rifugiati di Palabek è stato portato a termine. I salesiani presenti nel campo avevano spesso sottolineato quanto mancasse un luogo dedicato alla preghiera e al raccoglimento e si era pensato alla realizzazione di una semplice cappella dove potesse essere custodito Gesù Eucarestia con il rispetto che merita, sostituendo così la tenda che prima fungeva da chiesa da campo. La chiesa, ora orgogliosamente realizzata grazie al tuo aiuto, grazie all’aiuto di tutti voi, è dedicata al santo dei giovani: la Cappella Don Bosco può accogliere più di 200 fedeli e diventa un punto di incontro importante per i rifugiati con Dio Padre. Grazie perché questa cappella diventerà un punto di riferimento per i cristiani che anche in futuro approderanno a Palabek, per accompagnarli oltre il travagliato cammino che li spinge in Uganda dal Sud Sudan, per costruire con loro un domani migliore.
Da Palabek, padre Ubaldino Andrade ci ha precisato che i lavori sono stati più lunghi del previsto a causa dell’epidemia da covid: gli operai sono stati bloccati per due mesi e non potevano rientrare a casa, hanno usato gli spazi comuni per vivere in questo periodo mentre i materiali tardavano ad arrivare. Una volta rientrati a casa dai familiari, è stato difficile far tornare gli operai per le ultime rifiniture, ma ce l’abbiamo fatta con un piccolo gruppo di giovani che ci tenevano a finire la costruzione iniziata.
“Many greetings to all, and may Papa God bless you”. Fr Uba

I salesiani a Palabek

I nostri missionari sono arrivati nel Palabek Refugee Camp, in Uganda, nel giugno 2017, a pochi mesi dall’apertura avvenuta nel mese di marzo. Hanno subito scelto di condividere la loro vita quotidiana con i rifugiati, lavorando fin da subito per creare opportunità concrete per tutte le mamme e i bambini che hanno precipitosamente lasciato il Sud Sudan per dirigersi verso l’Uganda, dove finalmente hanno trovato un po’ di serenità dopo tante violenze. Ci sono più di 40.000 rifugiati, ora, e il numero è in crescita – le ultime stime risalgono a poco fa, quando nel solo mese di febbraio ben 1.500 persone sono arrivate nel campo.
La maggior parte dei rifugiati proviene dalle aree meridionali del Sud Sudan, dalle aree delle diocesi cattoliche di Torit e Malakal, e aumentano di giorno in giorno. Sono cristiani cattolici che hanno bisogno di assistenza pastorale, liturgica e spirituale ed è inutile sottolineare come attraverso la preghiera e altre attività ecclesiali la pace possa essere diffusa concretamente. I salesiani partecipano attivamente alle attività pastorali fin dal loro arrivo, attraverso la figura di Padre Lazar Arasu, che è il cappellano ufficiale nominato dall’arcivescovo Giovanni Battista Odama. È assistito da altri quattro sacerdoti salesiani e da due sacerdoti in visita dai missionari di Maryknoll. Le persone hanno fame di sacramenti, di messa e di altre attività pastorali e spirituali. Nell’ultimo anno e mezzo sono stati organizzati almeno 12 punti di preghiera dove vengono celebrate le messe e altri programmi liturgici:si officia sotto gli alberi, all’aperto, e la partecipazione è tanta, così come la gioia sui volti dei credenti di tutte le età. Dire e assistere a una messa all’aria aperta sotto un albero, però, spesso comporta problemi a causa del caldo e del vento – che può essere così forte da impedire qualsiasi attività. Quando inizia la stagione delle piogge, non è possibile nemmeno celebrare la messa all’aria aperta.

Il progetto: obiettivo e richiesta​

I salesiani durante la nostra visita ci hanno manifestato il bisogno di strutture solide e durature e di diverse semplici cappelle semi-permanenti realizzate in materiali locali per fornire supporto pastorale. Avevano intenzione di costruire 12 strutture a questo scopo: noi gli abbiamo garantito il nostro aiuto per la costruzione della cappella Don Bosco. Una capanna di paglia, costruita dagli stessi profughi: i salesiani hanno voluto riedificarla in muratura e renderla adatta ad ospitare almeno 200 persone. La cifra complessiva è stata di poco superiore ai 13.000 €, e insieme abbiamo portato una luce nel campo profughi di Palabek! GRAZIE!

PAESE

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UGANDA – PALABEK

AREA TEMATICA

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Oratori e Chiese

BENEFICIARI

200 PERSONEE

CODICE PROGETTO

24064
Codice Progetto 24064

DONA PER IL FONDO ORATORI E CHIESE

Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza. Grazie per il tuo aiuto!

Il fondo di Missioni Don Bosco per l’opera di diffusione della parola di Dio e di realizzazione di chiese, cappelle, centri di preghiera e di ascolto, insieme alla promozione della catechesi e all’attivazione di oratori e centri giovanili fanno parte del grande progetto di don Bosco. E proprio negli oratori spesso si inizia a costruire il futuro di tanti giovani, a loro dedicano tempo i nostri missionari per coinvolgerli in attività ludiche, educative e di integrazione sociale. Tutto parte dal sentimento della gioia, e spesso l’educazione passa dallo sport e dal gioco. Grazie per il tuo sostegno!

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