Una casa famiglia per i bambini dell’Amazzonia
progetti-realizzati / Una casa famiglia per i bambini dell’Amazzonia
Una casa famiglia per i bambini dell’Amazzonia
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Il contesto e la presenza salesiana
Iauaretê è un distretto missionario del Municipio di São Gabriel da Cachoeira in Brasile. Si trova all’estremo nord ovest dell’Amazzonia, al confine con la Colombia e distante ben 300 km dal Municipio di appartenenza.
Siamo nel pieno della foresta Amazzonica, un paradiso naturale in cui convivono 16 etnie differenti, divise in 47 comunità sparse per centinaia di chilometri.
Non ci sono Polizia, pompieri o altre entità dedite alla cura della pace pubblica e della giustizia, esiste solo una piccola caserma militare. È una realtà molto viva, ricchissima di bambini, adolescenti e giovani, che vivono in situazione di povertà e a volte di grave miseria. I problemi e le difficoltà sono molti, dovuti alle distanze enormi, ai trasporti solo via fiume, alle situazioni spesso estreme di vita.
La situazione socio-economica è molto precaria. Per la gente di Iauaretè non sono molte le opportunità di lavoro: dedicarsi a piccoli commerci, cacciare o pescare, lavorare come insegnante nelle piccole scuole della zona, o come infermiere o tecnico. Alla carenza di lavoro si aggiunge un’ulteriore problema sociale: l’alcol, che arriva a Iauaretê clandestinamente o che viene venduto dall´altra parte del fiume dai Colombiani. La conseguenza è un aumento di violenza, furti nelle povere capanne e omicidi, soprattutto tra minori.
Anche la situazione scolastica è deplorevole: bambini di 8-9 anni non sanno ancora leggere e scrivere . Sono molte le ragazze madri (spesso di appena 13-14 anni di età) che vengono cacciate da casa per disonore e finiscono per vivere con i loro bambini ai margini del distretto, costruendosi una baracca e cercando cibo dove possibile. I figli di queste ragazze madri vivono abbandonati a sé stessi: abitano ufficialmente sotto lo stesso tetto della madre (e quasi sempre del patrigno), ma nessuno si occupa veramente di loro e della loro incolumità.
Iauaretè è un luogo distante da tutto: il villaggio si trova a 1.200 km dalla capitale Manaus ed è raggiungibile solo via fiume, affrontando rapide e acque impetuose durante la stagione delle piogge e rischiando l’isolamento nei mesi secchi a causa della poca portata del fiume.
In questo contesto di povertà, di perdita dei valori indigeni tradizionali e del patrimonio culturale, di violenza e di gravi carenze educative il bisogno più urgente è la tutela dei minori, soprattutto i bambini e le bambine dai 3 ai 13 anni. Sono loro le principali vittime delle violenze e dei maltrattamenti, molte volte all´interno delle stesse mura domestiche. Tanti di loro vivono praticamente per strada, abbandonati a sé stessi da genitori ubriachi e violenti, esposti a qualsiasi tipo di abuso e pericolo. I missionari spesso li trovano al mattino che dormono accovacciati sotto il tavolo esterno dell’oratorio.
Ogni giorno i Salesiani accolgono i bambini e i ragazzi soli e abbandonati, offrendo loro un pasto e un luogo protetto in cui trovare riparo e poter dormire lontano dai pericoli.
A Iauaretê è infatti attivo un oratorio che accoglie ogni giorno dai 300 ai 500 bambini/e e ragazzi/e, che qui trovano un luogo sano e che li protegge dai contesti famigliari problematici.
Il progetto: obiettivo e richiesta
Padre Roberto Cappelletti, missionario in Brasile da 14 anni, ci ha presentato un bellissimo progetto per poter accogliere in modo più degno i bambini e i ragazzi che preferiscono restare in strada piuttosto che tornare dai genitori ubriachi e violenti. I missionari hanno deciso di costruire una casa di accoglienza che allo stesso tempo sarà anche casa della comunità salesiana e centro vocazionale, aperto ai giovani che desiderano fare questo tipo di esperienza.
Si tratterà di un edificio a due piani, a forma di L, di 32 x 36 metri, su entrambi i piani.
Il primo piano ospiterà due camere da letto con bagno che saranno disponibili per le bambine ospiti e le educatrici, la sala di incontri e studio, il refettorio, la dispensa, la cucina, la lavanderia e un bagno esterno.
Il secondo piano, oltre ad avere un terrazzo che lo circonda totalmente, avrà 6 stanze da letto con bagno e la sala comunità. Di esse, due stanze grandi saranno destinate ai bambini e una delle due, a seconda delle esigenze, potrà essere usata per i giovani in ricerca vocazionale. Altre 4 stanze ospiteranno i missionari.
40 bambini e bambine indigeni di età compresa tra i 6 e i 12 anni potranno essere accolti in questa casa, che vuole essere per loro un ambiente famigliare e protettivo. I lavori di costruzione sono già stati avviati, ma le spese da affrontare per la sua realizzazione sono particolarmente onerose, soprattutto a causa dei costi elevatissimi del trasporto del materiale che può essere effettuato solo in barca, 1.200 km da percorrere tutti via fiume.
Padre Roberto si sta impegnando tantissimo per donare una casa a questi bambini e tutto ciò che in concreto potrà essere dato a questa missione si trasformerà fisicamente in una parte dell’edificio: con un’offerta di 40 € padre Roberto comprerà 1 latta di vernice, 50 € è la cifra con cui puoi garantirgli la posa di 5 metri di pavimentazione, 100 € permettono di acquistare una delle 15 finestre, con 130 € la barca con tutto il materiale di costruzione potrà percorrere 10 dei 1.200 Km sul fiume.
Aiutaci a costruire questa casa, non sarà un ambiente chiuso ma un ponte che permetterà a questi ragazzini di raggiungere una vita dignitosa. Grazie!
PAESE
AREA TEMATICA
BENEFICIARI
CODICE PROGETTO
DONA PER IL FONDO MINORANZE ETNICHE
Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza. Grazie per il tuo aiuto!
Il fondo di Missioni Don Bosco per le minoranze etniche è legato alla tutela e all’integrazione sociale delle popolazioni che ancora oggi vedono negati i diritti fondamentali. Essere parte di una minoranza etnica significa troppo spesso non avere accesso all’istruzione, perché non si comprende la lingua ufficiale del paese, non avere la possibilità di acquistare o possedere terra, non avere una casa né il diritto all’assistenza sanitaria. Con il tuo aiuto possiamo favorire l’integrazione sociale e promuovere la tutela dei diritti delle minoranze etniche.