Un pozzo per la scuola agricola
progetti-realizzati / Un pozzo per la scuola agricola
Un pozzo per la scuola agricola
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Il Bosco Youth agricoltral centre
L’Eswatini – in passato Swaziland, ha il triste primato di essere stato in tempi recenti uno dei Paesi al mondo più colpiti dalla piaga dell’HIV, con quasi il 30% della popolazione contagiata dal virus. Uno degli effetti devastanti di questa recente emergenza sanitaria è, insieme alla povertà, l’altissimo numero di bambini vulnerabili nel Paese. Qui la società è ancora molto patriarcale, i minori sono obbligati dalle famiglie a lasciare precocemente la scuola per trovare un lavoro, mentre le ragazze più fragili ed emarginate finiscono facilmente nella rete della prostituzione. L’Eswatini ha una popolazione molto giovane: un terzo degli abitanti ha meno di 15 anni, un altro terzo fra i 15 e i 19.
I Figli di Don Bosco sono arrivati in Eswatini nel 1995 e, unendo la loro concretezza agli insegnamenti del Sistema Preventivo, hanno avviato una scuola professionale a indirizzo agrario: in un Paese a forte vocazione rurale in cui vive una popolazione molto giovane, hanno subito dato una risposta incisiva alla mancanza di occupazione e alle scarse opportunità di formazione. Il Bosco Youth Agricoltural Centre (BYAC) sorge nelle campagne nei dintorni della città di Manzini, e offre ai ragazzi che lo frequentano laboratori focalizzati su tecniche di coltivazione e allevamento, affiancati da corsi di contabilità e amministrazione agricola.
Il BYAC offre 3 corsi annuali di formazione, frequentati da 30 allievi per sessione, per un totale di 90 giovani all’anno. Sono ragazzi e ragazze provenienti da contesti di marginalità economica e sociale, in molti casi figli di genitori emigrati nel vicino Sud Africa (i padri impiegati in miniera, le madri nelle case private come collaboratrici domestiche), in altri orfani a causa dell’HIV. Hanno fra i 18 e i 35 anni e, essendo fuoriusciti dai circuiti scolastici ufficiali in giovanissima età, sono consapevoli di questa grande opportunità formativa come chiave d’accesso ad una vita dignitosa.
Il progetto e il budget
I missionari ci hanno chiesto aiuto per scavare un pozzo elettrico alimentato da pannelli solari, che serviraÌ€ a coprire il fabbisogno idrico non solo di studenti, operatori e insegnanti, ma anche per irrigare le coltivazioni della scuola e per pulire le porcilaie in cui vengono allevati i maialini: attualmente l’approvvigionamento avviene attraverso il pescaggio dell’acqua di un fiume limitrofo, ma eÌ€ un’operazione estremamente costosa e difficile. Le operazioni di scavo costano 20 € al metro, un pannello solare 160 €, mentre per l’acquisto del serbatoio che serviraÌ€ per il lavaggio della porcilaia servono 850 €.Â
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CODICE PROGETTO
DONA PER IL FONDO ACQUA E AMBIENTE
Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza.
Il fondo dedicato ai progetti idrici e alla tutela dell’ambiente nasce dalla necessità di avere una cassa per le emergenze che i missionari ci sottopongono. Molte volte l’esigenza di realizzare pozzi, di implementare o ristrutturare reti idriche obsolete, insieme alla necessità di attivare progetti per la salvaguardia della nostra casa comune, diventa di primaria importanza.