“Giovani, il presente e il futuro del Paese sono vostri. Abbiate forti convinzioni personali. Non siate come pecore che seguono stupidamente gli altri, per paura di ciò che vi verrà detto. Che si veda il lavoro che fate perché il Congo non sia più in questa situazione di sofferenza “. Questo l’appello dell’arcivescovo di Kinshasa, nella sua omelia della Domenica della Palme del 25 marzo, e questo l’obiettivo perseguito dai salesiani in Congo che, guidati dal Sistema Preventivo di Don Bosco, offrono ai giovani, attraverso un lavoro capillare negli oratori e nelle scuole, gli strumenti per costruire un futuro per sé e il proprio Paese.
Uno di questi luoghi di contatto e formazione umana è l’oratorio Michele Rua di Masina, una municipalità della capitale Kinshasa. Un quartiere popolare densamente abitato, che ospita uno dei macelli principali della città e che attualmente sta attraversando un momento di crisi profonda. Qui l’oratorio salesiano è frequentato da 800 fra ragazzini e ragazzine dai 7 ai 15 anni. Un numero destinato a salire, un numero che richiede strutture adeguate che risultavano essere carenti.