José Guillermo Ramirez Estrada si sta preparando a lasciare il Guatemala, suo Paese di origine, per raggiungere la missione salesiana in Repubblica Democratica del Congo.
Un salto di migliaia di chilometri e di culture, conseguenza di una vocazione all’evangelizzazione che si è sviluppata in più Paesi del Centro America. Nelle strutture della congregazione si è trovato ad accompagnare molti giovani; ultima permanenza quella in Costa Rica, dove si è occupato di accompagnamento della pastorale giovanile. Oggi, trentenne, ha portato a compimento una disponibilità che era nata quando a 16 anni aveva letto la vita di san Francesco Saverio e si era detto “Perché non io?”.
Sta preparando metaforicamente le sue valigie, e quando gli domandiamo quale sia la qualità più tipica della sua persona che potrebbe aggiungere al bagaglio a vantaggio della nuova missione la risposta è: “Spero di portare Gesù”.
Dove mi manda Don Bosco
José Guillermo non aveva programmato la destinazione in Africa, anzi avvertiva l’utilità della presenza di un salesiano fra i molti centroamericani emigrati in Europa. Il Rettore Maggiore, che ha raccolto la sua disponibilità a portare nel mondo il carisma di Don Bosco, ha considerato le necessità più vaste e, con i suoi consiglieri, gli ha assegnato il compito di amico e maestro in mezzo ai ragazzi africani.
“Ho deciso di dare il mio cuore ai giovani, da salesiano. L’ho già fatto qui, e mi sono detto che posso fare lo stesso in ogni angolo del mondo” confida José Guillermo. Lui, laureato in ingegneria, porterà le sue competenze per dare ai giovani congolesi un’assistenza nello studio e attraverso questa una presenza paterna per affrontare le altre fatiche della vita. Sa già che lo attendono le scuole tecniche, e intanto studia il francese, la lingua del Paese, per entrare più direttamente in relazione con loro.
“Ho cercato di conoscere il Congo, ne ho studiato la storia, un po’ le tradizioni e la situazione odierna. Mi sembra una situazione molto complessa da comprendere” afferma, “tuttavia sento l’appoggio di tutta la congregazione, dei miei confratelli del Centroamerica e dell’Africa”.
La preparazione finale a fianco di un missionario
Anche la comunità che sta per lasciare gli garantisce l’apporto dell’amicizia e della preghiera. Scherzando qualcuno dei confratelli gli domanda perché non se ne stia in Guatemala, ma tutti in realtà apprezzano la sua generosità ad affrontare una nuova vita – o meglio a continuare la sua vita da salesiano – nel nuovo contesto.
Per l’immersione nel “clima” missionario si sta preparando a San Benito Petén a fianco di due padri con i quali Missioni Don Bosco coltiva un intenso rapporto da molti anni: Giampiero De Nardi e Giorgio Michele Donato. Lì, nell’opera più lontana da Città del Guatemala, José Guillermo sta frequentando le attività della parrocchia e delle cappelle rurali, l’oratorio festivo e i vari gruppi.
Quando sarà richiesto, riceverà anche il sostegno dei benefattori di Missioni Don Bosco, ma quello che chiede oggi da Valdocco è l’ispirazione a realizzare lo spirito del primo oratorio. “Il mio pensiero non va tanto alle strutture fisiche ma alla dedizione di Don Bosco e dei suoi primi confratelli che operavano per i ragazzi più in difficoltà” precisa, mentre si constata che anche questa partenza missionaria dovrà fare a meno del mandato dalla basilica di Maria Ausiliatrice a causa delle complicazioni della pandemia in corso.
Oggi come allora… l’emozione della prima volta: la nuova partenza missionaria!
Quest’anno la partenza missionaria, l’appuntamento imperdibile per tutta la Famiglia Salesiana, sarà posticipata a novembre per rendere omaggio alla prima spedizione avvenuta l’11 novembre 1875. Sarà una evento che vivremo con tanta gioia ed emozione insieme al nostro nuovo presidente padre Daniel Antúnez, Figlio di Don Bosco argentino che per 18 anni ha lavorato al fianco dei più giovani in Patagonia, destinazione della 1° partenza capitanata da don Giovanni Cagliero.
Ogni anno questa occasione unica ci permette di vivere, al fianco dei nuovi missionari, quella passione propria dell’esperienza missionaria, la stessa che avrà accompagnato San Giovanni Bosco durante i suoi primi anni. Festeggiamo tutti insieme i nuovi partenti!