Riceviamo ogni giorno attestati di stima, amicizia e vicinanza da parte dei nostri missionari e dei volontari con cui in questi anni siamo venuti in contatto. Ci chiedono come stiamo, come affrontiamo questa emergenza e ci regalano il dono più bello che ci sia: amicizia e affetto.
Stiamo parlando di persone che potrebbero girarsi dall’altra parte e concentrarsi sui loro problemi, che sono presenti e loro affrontano da anni: la guerra in Siria, la fame in Sud Sudan, l’emergenza sanitaria e sociale in Venezuela. Questo significa solo una cosa: puoi avere la fortuna di essere nato nella parte giusta del mondo ma l’empatia e la capacità di condividere sono valori che ogni essere umano deve costruire un pezzettino alla volta, con sacrificio e impegno indipendentemente dalle risorse e dagli strumenti che la sorte gli ha messo a disposizione.
Come fa padre Pier ad Aleppo in Siria con i suoi ragazzi, che in questo video ci dimostrano tutta la loro vicinanza. A tutte queste persone che si ricordano e pregano per noi va il nostro più sincero e immenso GRAZIE. Quando questa emergenza sarà un lontano ricordo il nostro augurio è che sappiamo farne tesoro: non esiste al mondo qualcuno esente da disgrazie, difficoltà o sofferenza. Sta a noi ricordarci che, soprattutto quando tutto questo sarà sotterrato in un piccolo angolo della nostra memoria, qualcuno ha pensato a noi. Qualcuno ci è stato vicino, anteponendo l’interesse nei nostri confronti ai problemi con cui combatte ogni giorno.