Il ramo di ulivo benedetto assume il valore di preghiera, ossia di disposizione del cuore e della mente all’ascolto degli eventi pasquali affinché ne comprendiamo la portata vera e pregustiamo l’atto supremo dell’amore del Cristo. Quel rametto – in ogni forma si presenti – è simbolo. Portarlo in casa è richiamo all’intensità della Settimana che ci apprestiamo a vivere; donarlo a qualcuno è segno di un Dio che ha tanto voluto bene all’uomo da mandare il suo Figlio per abbracciarlo e riscattarlo dalla morte.
Per questo è giusto che il ramo sia portatore di letizia, di sorrisi, di pace. Missioni Don Bosco si è sentita di portare questo saluto inviando ai suoi benefattori una lettera con un ramo di ulivo di cartoncino che ho benedetto, qui, nel cortile di Valdocco. Ho caricato questo simbolo del valore spirituale di gratitudine per chi aiuta i poveri del mondo a superare la loro sofferenza. E anche di amicizia con chi è malato, solo, desideroso di ricordare una bella tradizione. Anche chi – per fretta, per lontananza, per distrazione – non potrà celebrare la Festa delle Palme in chiesa.
Se questo simbolo accenderà anche solo un pensiero sereno, un ricordo affettuoso, una preghiera avremo raggiunto il nostro scopo. Buona Festa!
Padre Daniel Antúnez
In questo mondo nel quale siamo sempre indaffarati, a volte sembra ci manchi il tempo per fare le cose che danno il senso alle nostre giornate. Ci sono gesti che appartengono alla nostra memoria che sono carichi di valore. Il gesto vale per ciò che compie, ma anche per il suo valore simbolico.
Così è per la Festa delle Palme. Ciò che la Chiesa ripropone la domenica prima di Pasqua precede, nel tempo e nel significato teologico, il giorno della Resurrezione di Gesù. È per questo che la gente sente questa festa anche fuori dall’appartenenza religiosa: viene percepita da tutti come invocazione di pace, giorno di gioia. A simboleggiarlo per noi è un ramo d’ulivo, la pianta che ha donato nei millenni cibo, ombra, storia ai popoli del Mediterraneo. Viene potata in questa stagione e quindi le sue fronde si sono unite a quelle delle palme e degli altri alberi che gli abitanti di Gerusalemme agitarono in segno di benvenuto al profeta di Nazareth, dal quale aspettavano la rifondazione del regno di Israele.
A seguire la Domenica delle Palme c’è la settimana di Passione che smentisce l’accoglienza e porta quell’Uomo sulla croce. Per questo la liturgia di questa giornata entra immediatamente nel memoriale dell’ultima Cena, dell’angoscia dell’orto, nel processo e nella condanna a morte come leggiamo dal Vangelo. La festa antica della Pasqua ebraica acquista un’altra connotazione: la liberazione di un popolo diventa quella di tutta l’umanità, la prospettiva storica viene superata da quella dell’eternità.
A Missioni Don Bosco ci troviamo ad osservare quanto sia partecipata nelle Case salesiane la processione con le fronde degli alberi in questa Festività. Da quanto vediamo anche attraverso i video e le immagini, lo stesso missionario assume spesso il ruolo di Gesù: non solo per il suo compito liturgico ma perché è proprio lui, con la sua vita, ad essere portatore di speranza per un villaggio o per vaste regioni nei Paesi poveri. A fronte di una condizione di oppressione economica e civile, i ragazzi e i giovani – e con loro le intere famiglie – avvertono realmente che lui è testimone di un amore grande e di una proposta concreta di redenzione.
Nel ramo di ulivo di cartoncino benedetto da padre Daniel, inviato ai nostri benefattori, è contenuto tutto questo desiderio di condivisione. Fra quanti l’hanno ricevuto, chi è solo, malato, rattristato, può considerare certa la compagnia dei tanti beneficiari della sua generosità. E noi vi ringraziamo a nome loro.
Se non ricevi le nostre comunicazione cartacee e vuoi ricevere a casa il tuo ramo di ulivo di cartoncino benedetto, richiedilo scrivendoci via email a info@missionidonbosco.org o via whatsapp al 3342413832.
