Il nostro Programma di sostegno continuativo “Tu sei pane quotidiano” è un’iniziativa fondamentale per proteggere l’infanzia dei bambini più fragili accolti dai nostri Figli di Don Bosco nelle loro missioni. Per accompagnarli, negli anni più importanti della loro vita, facendoli sentire ogni giorno al sicuro.
Un progetto che, in questo nuovo anno, ha bisogno anche di te, di tutto il tuo supporto per raggiungere tanti piccoli estremamente poveri, soli o abbandonati, come i bambini ospiti delle nostre case di Mekanissa, in Etiopia, di Namugongo, in Uganda, da tempo destinatarie del nostro Programma, alle quali, oggi, si aggiungono i bambini e i giovani della Don Bosco Boys Home di Sunyani, in Ghana. Una terra poverissima dove il drammatico fenomeno dei minori di strada costituisce una grande emergenza, una piaga che minaccia la sopravvivenza e il futuro di migliaia di centinaia di minori provenienti da contesti di degrado, da famiglie disperate, da genitori senza casa, svantaggiati, disoccupati o malati. Ed è per questi bambini costretti, sin dalla più tenera età, a vivere e a crescere per strada, vittime di ogni forma di violenza e di abuso, derubati della loro innocenza e sfruttati nel piccolo commercio, nella vendita ambulante, nella prostituzione, nel traffico di droga e nel furto di armi, che il tuo impegno in questo nostro prezioso programma rappresenta una vera e propria opportunità di salvezza.
La sola opportunità per riscattarsi, per sentirsi accolti e amati, per accedere all’istruzione che la povertà nega loro, impedendogli di affrancarsi dall’analfabetismo e da un destino di ulteriore sofferenza e rassegnazione. Sono 75 i bambini e ragazzi che attualmente accogliamo nella casa salesiana di Sunyani, 75 minori – i più piccoli hanno 5 anni, ai quali, insieme a te e grazie al tuo contributo regolare, possiamo continuare a garantire una casa, una famiglia, una “culla” in cui trovare la forza e gli strumenti per rinascere e per gettare le nuove basi del proprio avvenire e, soprattutto, una scuola. Una scuola in cui studiare ogni giorno e trovare la strada della riabilitazione, del reinserimento sociale, della rinascita e della costruzione di una nuova vita. Perché, attraverso il tuo sostegno continuativo, tu sarai ogni giorno al fianco dei nostri Figli di Don Bosco, li aiuterai ad andare per le vie di Sunyani a portare via dalla strada 1, 10, 100 bambini e ragazzi in serio pericolo, li aiuterai a preparare per loro pasti sani, spazi accoglienti, zaini pieni di matite e quaderni e cuori pronti a battere e a battersi per un domani di dignità, di serenità di pace e di libertà nel la propria terra.
Trasforma oggi stesso il tuo amore in pane quotidiano, in tutto ciò che serve ai bambini di Sunyani per ricominciare a vivere!
Tu sei pane quotidiano è un progetto che si fonda sulla continuità della tua donazione. Sulla regolarità della tua presenza in terra di missione. Ma soprattutto sulla tua straordinaria generosità, sui tuoi gesti d’aiuto capaci di dire a un bimbo: “tu puoi contare su di me, te lo prometto”. Dai inizio oggi stesso al tuo Sostegno alla Missione: offri subito, attraverso la continuità della tua donazione, la sicurezza di averti sempre al proprio fianco! Grazie alla regolarità del tuo aiuto, permetti ai nostri missionari di guardare al domani, gestendo al meglio ogni risorsa per fare ancora di più.
Scrivici su panequotidiano@missionidonbosco.org o chiamaci al n. 011-399.01.01 risponderemo ad ogni tua richiesta di chiarimento!
La responsabile dell’Ufficio Progetti, Marcella Mantovani, ha recentemente visitato il centro salesiano di Sunyani, Ghana: ecco un suo ricordo che condividiamo con te.
“Akwaaba “, che in lingua locale significa “benvenuti”, è la parola che ha accompagnato la mia visita al Bosco Boys Home di Sunyani, una realtà fatta proprio di accoglienza e ospitalità, dove attualmente hanno trovato una casa e una famiglia circa 75 bimbi e giovani. “Akwaaba “, “benvenuti”, e in un attimo mi sono ritrovata circondata dall’allegria e dall’affetto di tutti questi bambini e ragazzi di ogni età, provenienti da contesti drammatici, da famiglie disgregate, da condizioni di estrema povertà, abusi, abbandono, fame e disperazione. Ognuno pronto a fare a gara per dimostrare ospitalità, ognuno pronto a offrire un sorriso, una stretta di mano, un abbraccio, tutto sotto gli occhi amorevoli di Padre Charles, il direttore del centro, un gigante buono, capace di trasmettere con il suo sguardo profondo l’affetto paterno verso questi ragazzi, mixato con la giusta dose di autorevole fermezza.