I salesiani in Senegal dal 1980

Viaggio missionario in Senegal

Siamo arrivati in Senegal. Sbarcati con l’aereo a Dakar, abbiamo preso subito la macchina e siamo andati in direzione est, nell’entroterra senegalese, per circa 500 chilometri, vicini al Mali e al fiume Gambia, che proprio in questa zona dà origine allo stato del Gambia. Siamo a Tambacounda, capitale dell’omonimo distretto. É una città che ha ben poco di occidentale… ci vivono circa cinquantamila persone in una distesa continua di casette, baracche, tettoie improvvisate. Non si vedono edifici alti, né tantomeno centri commerciali. Le strade asfaltate sono due e si incrociano al centro della città, il resto delle strade sono sterrate e polverose. Numerose sono le autovetture e le moto, ma altrettanti sono i carretti tirati dagli asini e le pecore che tranquillamente pascolano ai bordi delle strade. Il clima è caldo e secco. Ad inizio marzo si arrivano a sfiorare i 40 gradi, ma nella stagione calda è normale arrivare anche a 50. In compenso le notti sono fresche, e appena scende il sole si sta proprio bene.

A Tambacounda i salesiani sono presenti dai primi anni ’80. L’opera di Don Bosco è stata fondata dai salesiani spagnoli ed ora è gestita da due missionari spagnoli e un senegalese. C’è la parrocchia cattolica – il Senegal è a maggioranza musulmana – l’oratorio festivo e un bel centro di formazione professionale che impegna 210 ragazzi nei settori della meccanica d’auto, motoristica dei mezzi agricoli ed elettrotecnica. Attività professionali grazie alle quali i ragazzi formati trovano poi una occupazione.
Il distretto di Tambacounda è prevalentemente agricolo. Oltre all’agricoltura di sussistenza delle famiglie, che coltivano la terra solo nella stagione delle piogge (da giugno a settembre) e ci sono grandi proprietà terriere che beneficiano dei pozzi che si sono costruiti, in cui si coltivano in maniera intensiva frutta, ortaggi e soprattutto  le arachidi, retaggio dell’attività coloniale francese.
Il Senegal purtroppo è una terra da cui partono molti giovani verso l’Europa, in cerca di fortuna. Sappiamo poi come va a finire, purtroppo.

Missioni Don Bosco è impegnata dal 2015 con la campagna “Stop Tratta”, che stiamo portando avanti insieme al VIS di Roma – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, la ONG dei salesiani. Vedendo il dramma dei migranti in Africa e poi la situazione precaria dei centri di accoglienza in Italia, noi salesiani abbiamo progettato di sostenere attività di formazione professionale e alcune start up d’impresa vicino alle opere salesiane già presenti nei paesi dell’Africa sub sahariana. Con questo progetto stiamo operando in Ghana, in Etiopia, in Nigeria e in Senegal. Contiamo di aprire nuove iniziative di avviamento al lavoro in altre opere salesiane di questi Paesi già citati e in altri in cui siamo presenti: Sierra Leone, Mali, Togo, Benin.

Giampietro Petteno, Presidente di Missioni Don Bosco

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