Le impronte di Don Bosco portano verso un cambiamento

Il programma salesiano per contrastare lo sfruttamento del lavoro minorile nel bacino del Sinifaná a sud-ovest di Medellín in Colombia ha raggiunti i primi obiettivi.

Il progetto mirava a contrastare la drammatica situazione nelle miniere di carbone, dove nei cunicoli molti stretti riescono a passare facilmente solo i bambini, costretti a lavorare rischiando la vita ogni giorno.

Grazie al sostegno di tanti benefattori e ai fondi raccolti durante la Corsa dei Santi 2021 (il progetto Dejando Huellas, Lasciando impronte, era stato scelto come causa benefica della storica gara di solidarietà del 1° novembre, la Festa di Ognissanti) è stato avviato un grande programma psicosociale e pedagogico chiamato Creating my world and my super power, Creare il mio mondo e il mio superpotere.

Sono state organizzate numerose attività ludico-ricreative attraverso laboratori interattivi aventi come finalità quella di rafforzare le capacità personali di bambini, bambine e adolescenti, nonché il tessuto sociale della comunità. L’obiettivo è stato presentare i rischi psicosociali che incidono sull’integrità fisica, emotiva, sociale e psicologica dei bambini/e e degli adolescenti, in modo che se si dovessero trovare ad affrontare una situazione di rischio, possano disporre di tutte le risorse e capacità possibili per affrontarla nel migliore dei modi.

Il programma prevedeva anche la promozione della corresponsabilità familiare attraverso il coinvolgimento attivo dei genitori in incontri di formazione che si tengono ogni due mesi. Un progetto che ha visto coinvolti un gruppo di circa 100 bambini/e e adolescenti di età compresa tra 6 e 17 anni, nelle aree di Minas e La Clarita del comune di Amagá e nell’area della Estación, del comune de Angelópolis, oltre a 30 ragazzi accolti presso l’opera salesiana Ciudad Don Bosco.

Sono state pianificate anche delle visite socio-familiari con l’obiettivo di delineare le caratteristiche del nucleo familiare di ciascuno degli utenti, sulla base dei modelli comportamentali, familiari e sociali. Ad oggi sono state effettuate 41 visite nelle aree di La Corona, La Estación, Marquetalia, La Ceniza, La Clarita e El Filo.

Un progetto che ha visto come protagonisti circa 170 i giovani, una ventina di ragazzi in più rispetto a quelli che inizialmente previsti, a rischio di abusi, maltrattamenti intra-familiari e abbandono della propria casa.

Un buon risultato della famiglia salesiana della Colombia che ci fa ben sperare e ci accompagna verso la Corsa dei Santi 2022. Quest’anno, il 1° novembre, la 14esima edizione della storica gara di solidarietà avrà come unico obiettivo quello di accendere i riflettori su un’altra miniera e un’altra situazione di sfruttamento minorile. In questo caso parliamo della grande miniera di diamanti di Tshikapa, la seconda città della provincia congolese del Kasai, dove, nonostante il fallimento e la timida ripresa dell’unica compagnia mineraria esistente in loco, l’attività estrattiva continua, ma principalmente in maniera informale, con gravi rischi per la salute e la vita dei minatori, spesso minorenni costretti a lavorare senza alcun supporto tecnologico o strumento di protezione. I Figli di Don Bosco, presenti nella zona dal 2013, vogliono reagire attuando un piano di prevenzione per intercettare i più giovani che non frequentano le scuole, oggi poche, malmesse e molto distanti.

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