La testimonianza di Càtia dal Centro Laura Vicuna di Inharrime

L’attività missionaria è spesso accompagnata dalla collaborazione di volontari o di cooperatori, per brevi o lunghi periodi a seconda delle specializzazioni e del tempo disponibile.

Alla missione di Inharrime è arrivata nel settembre scorso Cátia, una 31enne infermiera portoghese. Dopo alcuni anni di professione nel suo Paese, ha deciso di dedicarsi al Centro Laura Vicuña collegato alla missione delle figlie di Maria Ausiliatrice.

Per molto tempo ho avuto l’idea di fare volontariato, ma l’opportunità è nata solo nel 2018 attraverso l’associazione Amigos de Inharrime de Portugal“ ci racconta, “non ho esitato quando se ne è presentata l’opportunità”.

Contribuire ai più bisognosi, realizzare realtà diverse è sempre stato un obiettivo di Cátia. Al quale si aggiunge un forte desiderio di consocenza della realtà: “Esperienze diverse ci danno una conoscenza che i libri non possono dare”. Andare incontro ad altre culture significa aprire nuovi orizzonti, estendere la nostra capacità di comprensione e di empatia con gli altri.

L’analisi di Cátia è davvero ad ampio respiro: “Ogni essere umano è degno degli stessi diritti, ma sfortunatamente in paesi chiamati sottosviluppati c’è ancora molto da fare affinché le persone abbiano uguale accesso ad alcuni diritti fondamentali”.

Dalle prime esperienze di incontro profondo con la cultura del Mozambico, da volontaria ha già potuto trarre per sé alcune considerazioni che condivide con noi: “Il bello e l’impressionante è che questa cultura, pur non avendo facile accesso a molti beni considerati essenziali nei Paesi sviluppati, riesce a condurre una vita dignitosa”. La semplicità acquisisce un valore di pregio.

Ma cosa fa concretamente una giovane infermiera al Centro Laura Vicuña? “Qui collaboro all’educazione di circa 70 ragazze interne al Centro Laura Vicuña. Sono poi  il responsabile principale di diversi progetti che hanno l’obiettivo di aiutare la comunità, come ad esempio Il programma di protezione dei 500 bambini svantaggiati e il progetto ‘pane per tutti’ che prevede l’assegnazione di circa 2.000 panini al giorno per gli studeneti di due scuole”.

La missione vede i bambini in prima fila, ma per loro e attaverso di loro si fa attenzione anche agli adulti. Ad esempio si sta ponendo il problema della protezione dall’eccesso di esposizione al sole. L’assottigliarsi dell’ozono manifesta qui effetti evidenti, mentre per noi è un problema temporaneo circoscritto alla permanenza in alta montagna o al mare. “Stiamo cercando di educare al problema e di fornire protezioni: vestiti a maniche lunghe e occhiali da sole” spiega Cátia. Fino a oggi di questo servizio  hanno beneficiato circa 120 persone.

Sono poi un servizio-base della missione anche la fornitura di latte artificiale nei casi in cui la madre non abbia condizioni di salute per l’allattamento al seno, fino a quando il piccolo ha 6 mesi. Sta toccando con mano la generosità di tanti benefattori che inviano il loro aiuto da tutto il mondo, ma Portogallo, Spagna, Italia e Stati Uniti d’America in testa. “È una grande soddisfazione avere a che fare con così tante brave persone!” commenta la volontaria, ed incoraggia così ad avere fiducia sulla destinazione di tanti contributi.

Non so se contribuirò a qualcosa in questa cultura, se potrò lasciare qualche seme che possa portare buoni frutti in futuro, ma so che le persone che sto incontrando già piantato in me hanno dei semi che porteranno frutti meravigliosi”. Non è solamente un entusiasmo iniziale a dare energia a sostenere l’impegno di Cátia  e delle altre persone, suore e laici, che vivono al Centro Laura Vicuña. “Dare un po ‘di me, il mio tempo per questo progetto è una gioia, mi sento onorata di poterlo fare!”.

L’esperienza della volontaria ha una scadenza, ma lo sguardo si spinge già oltre. “Non sono  ancora pienamente consapevole di ciò che questa grande esperienza rappresenterà nella mia vita. So anche che non ho terminato la mia missione, ma ho già la sensazione di tornare un giorno dopo perché Inharrime è già parte di me”.

Missioni Don Bosco sostiene i bambini di Inharrime e di Namaacha in Mozambico attraverso le adozioni a distanza. Al momento ci sono 134 bambini, femminucce e maschietti, adottati. 10, invece, sono ancora in attesa di essere aiutati.

Per informazioni contatta Flor e Paola all’indirizzo mail adozioni@missionidonbosco.org oppure chiama il numero 011-3990191.

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