A San Benito, nella regione guatemalteca del Petén, un progetto seguito da Missioni don Bosco sta dando bellissimi frutti. Il tema della salute era uno dei crucci di padre Giampiero De Nardi, un giovane salesiano che da alcuni anni è il responsabile della missione.
La piccola clinica, grazie alle donazioni ricevute, è riuscita ad avviare un progetto di ampio respiro che oggi riesce a fornire assistenza medica al 10% della popolazione della città. La gente è molto contenta, l’umanità con cui vengono trattati i vari casi ha fatto sì che la validità del servizio proposto sia riconosciuto da tutti, al punto che oggi la clinica visita pazienti provenienti anche da altre zone rurali del paese e addirittura da altri stati confinanti, come il Belize.
La fiducia conquistata sul campo sta creando un circolo virtuoso e ora anche altre realtà del territorio chiedono aiuto per poter formare nuovi promotori di salute che siano in grado di visitare i villaggi più lontani e fornire assistenza medica.
Un quadro più dettagliato di cosa significhi avviare un progetto di questa portata ci viene dato dalle parole dello stesso Giampiero, attraverso i report periodici che ogni missionario ci invia per dare conto a noi e ai nostri benefattori dello stato di avanzamento dei lavori, delle difficoltà incontrate e dei risultati ottenuti.
“La clinica sta funzionando egregiamente, sono molto contento del progetto, che cresce sempre di più. Nella parte dedicata alla medicina generale riusciamo ad assistere ogni anno circa 1500 pazienti. Due promotrici di salute lavorano in pianta stabile 5 giorni a settimana, assistendo persone che non avrebbero alcun accesso a cure mediche perché troppo costose. Il costo dei medicamenti è altissimo, i prezzi sono come quelli europei, ma uno stipendio medio ha un potere d’acquisto irrisorio.
Il laboratorio clinico è il fiore all’occhiello della nostra clinica, il regalo più bello e più grande per il quale il Signore deve continuare a benedire Missioni Don Bosco e i suoi benefattori. Ha aperto i battenti l’anno scorso e quest’anno lo abbiamo potenziato. Siamo riusciti ad assumere un tecnico di laboratorio per 3 giorni a settimana con uno stipendio part-time. Sembra poca cosa ma ci ha permesso di svoltare, ogni settimana possiamo fare analisi cliniche a 30-35 pazienti e sono oltre 400 le persone che hanno usufruito di questo servizio e ricevuto un trattamento personalizzato per i loro problemi di salute.
Dall’anno scorso abbiamo attivato anche la clinica dentistica in collaborazione con la università nazionale “San Carlos”. Abbiamo curato circa 800 bambini da carie e malattie gengivali.
Abbiamo anche attivato un corso interno di promotori di salute per i villaggi vicini e oggi ci sono 12 persone che presteranno servizio medico volontario nei loro villaggi, permettendo alla popolazione di avere un minimo di assistenza medica.
La Farmacia ha distribuito medicinali, gratuiti o con un piccolo contributo, a più di 2000 persone. Cinque scuole l’anno scorso hanno richiesto alla clinica incontri di formazione per i bambini e i giovani, per cui abbiamo fornito corsi a circa 1000 ragazzi e a 1500 bambini. Questa parte la considero la più salesiana, visto che per noi l’educazione è un elemento fondamentale. Il nome che si è fatto la clinica ci permette di educare tanti ragazzi.
La salute di 200 bambini denutriti del territorio parrocchiale è migliorata, attraverso l’attenzione personalizzata, controllando il peso e dando una borsa di cibo selezionato per garantire un’alimentazione bilanciata. Inoltre più di cento bambini hanno ricevuto cibo nelle due mense per bambini della parrocchia.
È stato possibile intervenire tempestivamente in casi gravi di diabete. Diverse persone che non avevano ricevuto alcuna cura nell’unico ospedale pubblico del Petén si sono presentate alla clinica con situazioni quasi compromesse ma grazie ad attente cure è stato possibile evitare la perdita dell’arto.
Il livello di vita nella discarica pubblica è migliorato ed è diminuito il tasso di mortalità del 15% per i bambini tra i 4 e i 12 anni di età.
Sono state acquistate diverse attrezzature mediche: un elettrocardiogramma, una sedia dentistica, un apparecchio portatile per fare i raggi X alla bocca, affinché possa essere usato anche nei villaggi e un apparecchio per fare le analisi delle urine.
Il progetto negli anni è cresciuto grazie alle donazioni che la clinica ha ottenuto. La gente collabora con un piccolo contributo alle spese mediche e dei medicinali permettendo alla clinica di auto sostenersi”.
Questa bellissima realtà ha avuto come beneficiari diretti 3000 persone (di cui 800 sono giovani) per quanto riguarda la clinica di medicina generale, il laboratorio di analisi e le cure dentistiche. Ma indirettamente le persone raggiunte sono circa 10.000, un’approssimazione per difetto, perché il progetto ha dato a molte famiglie la possibilità di accesso alle cure e ai medicinali, non gravando su bilanci famigliari già molto compromessi.