In attesa di cominciare in una nuova missione in Nigeria

È la prima volta che ci sentiamo dalla mia nuova postazione. Il giorno 19 Agosto ero su un aereo della United Nigeria in rotta Lagos-Abuja. Andavo indietro nei ricordi quando, con un po’ di apprensione, mi trovavo su altri voli con destinazione, se non completamente ignota, per lo meno nuova: Nigeria (1982), Ghana (2001) e Liberia (2017). Altre volte non ero sull’aereo, ma su una macchina lungo le strade sconnesse della Nigeria: Onitsha (1989) e Ondo (1991). Questa volta non ero ansioso o preoccupato, ma sereno e rilassato. Era vero che andavo verso qualcosa di nuovo, ma le circostanze erano molto cambiate. Ora potevo contare su una nuova, giovane e vivace missione e su confratelli nigeriani preparati, in grado di guidarmi e consigliarmi.

Parlare di Abuja, capitale della Nigeria, significa parlare di un territorio grande quanto un terzo del Piemonte, diviso in 6 grandi zone, siamo al centro del Paese, a 400 m circa sul livello del mare, una zona pianeggiante, leggermente ondulata, cosparsa di promontori rocciosi. Il panorama tipico della savana: pochi alberi, terreno fertile per l’agricoltura e l’allevamento.

In alcune zone sembra di essere in America o in Europa: belle strade a doppia carreggiata a tre corsie, banche, hotel a 5 stelle, qui si trovano le istituzioni del Governo. Ci sono poi zone residenziali con ville fastose e infine ci sono i vasti spazi ancora da sviluppare dove vivono gli autoctoni (l’etnia Gbagyi) in villaggi sparsi, carenti di buone strade, elettricità e tante altre strutture di base. Qui vengono ad insediarsi i nuovi arrivati, perché non possono permettersi una casa o l’affitto nelle zone centrali. Molti sono pendolari che ogni giorno devono affrontare lunghe e costose trasferte per andare a lavorare.
I salesiani ad Abuja
I salesiani, arrivati in Nigeria nel 1982, si sono sviluppati nel sud del Paese. Con la nuova realtà di Abuja in crescita hanno cominciato a guardare in direzione nord. Diversi fattori (non ultimi la scarsità di personale e di risorse) hanno ritardato il radicamento nella capitale. Il primo tentativo risale alla presenza di don Vincenzo Marrone nel 2008 e per alcuni anni è stato un alternarsi di sistemazioni provvisorie. Mi piace pensare a questi primi anni come all’oratorio vagante di Don Bosco, prima di stabilirsi definitivamente a Valdocco. Nel 2014 si giunge ad una sistemazione stabile: ai salesiani viene affidata la Parrocchia degli Arcangeli nel quartiere di Gaduwa. La nuova chiesa parrocchiale è funzionante, anche se tuttora da completare.
Nel 2017 nasce la seconda presenza con la scuola professionale e l’Istituto Tecnico (in via di costruzione), oltre la parrocchia e l’oratorio. Sorge in un’altra parte del territorio chiamato Kubwa e dista 40 km dal Gaduwa.
La terza presenza si trova a Bwari, nell’estremo del territorio della capitale, qui i salesiani hanno acquistato un terreno su cui sorgerà la comunità per i confratelli studenti di Teologia. Per un avvio immediato e come soluzione temporanea abbiamo affittato il 3° piano dell’ostello degli studenti dell’Istituto dei Claretiani. Attualmente siamo completamente in mezzo alla savana, dove i contadini piantano manioca, mais, arachidi e allevano mucche e capre. Di giorno pochi rumori, di notte regna il silenzio più profondo e al mattino senti solo il canto delle galline selvatiche e di uccelli vari.

Arrivato in Abuja ho trascorso una settimana nella comunità in Gaduwa. Mi è servita a rendermi conto del nuovo ambiente, condividendo la vita della comunità, della Parrocchia e dell’Estate ragazzi in corso! Il 26 Agosto mi sono trasferito a Bwari dove condivido i momenti di preghiera e i pasti con la comunità Claretiana e tengo un occhio sulle ristrutturazioni in corso.
Oggi è arrivato don Kenneth, uno dell’equipe dei formatori; gli altri 2, don Richard e don John Paul arriveranno appena liberi dagli impegni che hanno attualmente. Il 18 Settembre arriveranno i 7 confratelli studenti e cominceremo insieme il cammino di questo primo anno di vita della Comunità “St. Artemides Zatti” – Bwari – Abuja.

Un grande saluto a tutti e grazie per il costante sostegno.
Padre Riccardo Castellino

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