Gesù bambino nasce anche a 8.000 Km dall’Italia, in Africa, nei quartieri periferici di Addis Abeba, la capitale situata su un altopiano a 2.400 metri d’altezza. Gesù bambino ha il volto dei bambini e dei ragazzi di strada che ogni giorno affollano le strade dei quartieri periferici di questa capitale. Gesù bambino ha i vestiti stracciati dei bambini africani che ai semafori lavano i vetri e vendono i fazzoletti. Gesù bambino è piccolo, è sporco, è malato, ha fame.
Da trent’anni ogni Gesù bambino etiope è la ragione di vita di Donato, missionario salesiano. Quelli che Donato accoglie sono bambini che hanno dai 2 ai 15 anni e che vivono in uno stato di estrema indigenza.
Nel Centro Don Bosco trovano riparo e amore 400 bambini e ragazzi di strada e ognuno di loro lascia alle spalle una storia di privazioni, sofferenza e mancanza di amore.
Il progetto che i salesiani portano avanti a Mekanissa non risponde solo all’emergenza immediata ma costruisce una rete di protezione e sicurezza per moltissimi bambini. E come tutti i progetti ben fatti ha una visione a lungo termine, affinché l’emergenza si trasformi in opportunità. Donato è l’anima di questa realtà, ma siccome sogna in grande ha capito che per dare un futuro a quest’opera occorre circondarsi di persone che sappiano prendersi a cuore Mekanissa e i suoi bambini. Sono molti i volontari che danno una mano, ma la vera ricchezza è rappresentata da chi, essendo stato un beneficiario di questo progetto, oggi spende il proprio tempo e le proprie energie per restituire quanto ha ricevuto, rivedendo nei piccoli di oggi il sé stesso bambino indifeso che in passato è stato accolto e curato da Donato.
Nella letterina per Gesù bambino che i bimbi scrivono a Mekanissa non troveremo le solite richieste di giocattoli ma qualcosa di molto più semplice, eppure indispensabile: che possano ricevere in dono una vita degna di essere vissuta, circondati da persone che li amano e li aiutano a crescere in un ambiente sereno. Perché, per dirlo con le parole di Don Bosco, “ogni istante di tempo si può riempire con un gesto d’amore”.