La festa di Don bosco si celebra quest’anno in una condizione assai particolare del mondo a causa della pandemia. Ma per la stessa ragione è cresciuta la capacità di reazione su scala mondiale anche della famiglia salesiana.
Le Giornate di Spiritualità guidate dal Rettor Maggiore Don Ángel Fernandéz Artime alla vigilia della doppia ricorrenza liturgica, quella di San Francesco di Sales il 24 e quella di san Giovanni Bosco il 31 gennaio, ne sono la dimostrazione lampante; tanto quanto le celebrazioni che si svolgeranno a fine mese (quest’anno cade di domenica!) delle quali ci giunge notizia dalle diverse missioni.
Il 2020, che ricorderemo come l’anno di inizio dell’influenza da Covid 19, la festa del santo fondatore dei salesiani si era svolta quando ancora non c’era evidenza nel mondo, esclusa la Cina, della circolazione di questo virus. Anche il Capitolo Generale iniziò a febbraio con qualche timore ma anche nella condizione di poter ancora considerare che i delegati provenienti da ogni angolo del pianeta si apprestassero a vivere l’evento senza alcun rischio. Dunque questo 31 gennaio sarà decisamente caratterizzato per essere Festa ma in un mondo su cui pesano la malattia, la morte, la solitudine, la paura causate dalla pandemia in corso.
Ma c’è una forza di reazione e rimarrà attestata dalle cronache di quanto la famiglia salesiana sta mettendo in campo.
Al centro l’appuntamento mondiale con il Rettor Maggiore
Citavamo le Giornate di spiritualità salesiana: se le ultime edizioni portavano a riunirsi prima alla Pisana di Roma oggi alla Casa Madre di Torino un paio di centinaia di delegati, quest’anno fra venerdì 15 e domenica 17 gennaio si sono virtualmente radunate circa 8.000 persone dei 32 gruppi della Famiglia Salesiana, ognuna da casa sua o dalle innumerevoli opere sparse fra città e campagne del mondo. è la rappresentazione plastica del verso dell’Apocalisse che è stato scelto per la Strenna 2021 “Ecco, io faccio nuove tutte le cose”: è nuovo questo modo di convergere sulle parole chiave dell’anno appena iniziato per i salesiani riducendo le distanze e i passaggi da quei 200 delegati alla vastissima rete di credenti che Don Bosco ha radunato nelle 32 espressioni della sua famiglia spirituale.
Si è trattato di un grande sforzo organizzativo per consentire preziose manifestazioni della virtù che è necessaria al mondo oggi, richiamata già nel titolo della Strenna di don Á. F. Artime: «Mossi dalla speranza». L’agenzia ANS con i suoi canali Facebook e YouTube ha assicurato un bel servizio per le dirette in streaming.
È festa anche nelle “periferie” costituite dalle missioni
Ma come c’è una spinta a vivere nella serenità e nella fiducia la Festa di Don Bosco a partire dal centro della congregazione, così ogni punto periferico ha tenuto fede alla tradizione preparandosi a vivere un 31 gennaio festoso e costruttivo. Fra le numerose segnalazioni che si hanno date i missionari, c sembra significativa quella che proviene dal Madagascar. Dall’inizio di quest’anno stiamo dedicando molta attenzione e questo paese per via dei gravi problemi che vive e che sono poco noti fuori dai suoi confini. Ebbene, a Fianarantsoa si svolge un programma che coinvolge l’intera famiglia salesiana, la popolazione della parrocchia dedicata a Don Bosco, e soprattutto i giovani dell’Oratorio e dei progetti sociali collegati. Don Bepi Miele spiega che hanno cominciato domenica 17 gennaio insieme con la Famiglia Salesiana: un giorno in cui riflettere sulla strenna del Rettor Maggiore, e per aggiornarsi sulle iniziative proprie di ogni gruppo e per organizzare le attività comuni di tutto l’anno.
“I Ragazzi e i giovani del Centro di Formazione Professionale si preparano durante tutto il mese di gennaio attraverso attività che portano a conoscere di più don Bosco e il suo lavoro tra i giovani: buongiorno, concorsi di disegno, preparazione di canti senza dimenticare il torneo di calcio che termina con la loro festa di don Bosco. Il giorno della solennità liturgica salesiana si celebra la messa solenne al mattino con la partecipazione del vescovo e di quasi 4.000 fedeli; la chiesa non ne contiene che 2.000, ma tutto attorno sono già preparati banchi e sedie. La celebrazione eucaristica dura tre ore e mezza e più.
Segue il pranzo per una rappresentanza dei vari quartieri della parrocchia assieme al vescovo e ai salesiani (250/300 invitati) durante il quale i vari gruppi parrocchiali si esibiscono in canti e danze. Mentre il pranzo è ancora in corso, all’Oratorio inizia il pomeriggio di canti che i giovani delle varie Associazioni hanno preparato in onore di don Bosco”.
Nei giorni immediatamente prima o dopo, a seconda degli anni si vive anche una giornata di festa con le Figlie di Maria Ausiliatrice.