Covid in India: le scuole salesiane sfidano l’abbandono scolastico

Il primo caso di covid-19 in India è stato registrato alla fine di gennaio 2020. Da quel giorno il sistema sanitario e quello dell’istruzione hanno subito dei cambiamenti inimmaginabili. Ad oggi l’India è il secondo Paese con più casi al mondo: più di 10 milioni e 500 mila persone (parliamo solo delle persone che sono state testate) e 151.727 morti.

L’India è la casa degli studenti più grande al mondo: 445 milioni di ragazze e ragazzi frequentano le scuole di ogni grado.

La Provincia salesiana di St. Joseph a Hyderabad, capitale dello stato del Telangana, una delle 12 province salesiane del sud dell’Asia, ha come principale obiettivo sostenere e aiutare migliaia di famiglie che vivono in estrema povertà. I salesiani di Hyderabad gestiscono 15 scuole in 3 stati: Andhra Pradesh, Telangana e Odisha, istituti frequentati da 9 mila studenti.

Il network di scuole provvede a garantire accesso all’istruzione agli studenti più svantaggiati, ragazzi che vengono da famiglie povere che hanno redditi molto bassi. Le strutture scolastiche della Provincia salesiana sono strategicamente dislocate in comunità in cui l’accesso all’istruzione è molto limitato o non esiste.

La diffusione del coronavirus ha avuto un impatto molto rilevante nelle scuole dei Figli di Don Bosco. Dalla fine di marzo 2020 tutte le lezioni sono state sospese a causa del lockdown. Alcune hanno introdotto la didattica a distanza grazie alle lezioni online, altre non sono riuscite a causa della mancanza della connessione internet e degli strumenti come computer, smartphone o tablet. La National Sample Survey, indagine condotta dal NSSO, Istituto di ricerche del Governo indiano, ha riportato che solo il 23.8% delle case indiane ha accesso a internet, se consideriamo solo le case in cui vivono degli studenti il numero scende a 12.5%. Su 445 milioni di studenti indiani solo il 12,5% possiede una connessione internet in casa e uno strumento per avere accesso alle lezioni a distanza.

Numerosi studi riportano che il 95% degli studenti delle zone rurali non ha la possibilità di seguire lezioni a distanza a causa della povertà, dell’assenza di strumenti e della mancanza di elettricità costante. Per questo motivo migliaia di ragazzi che frequentano le scuole salesiane indiane per più di 6 mesi non hanno avuto accesso all’istruzione di base. Tutto questo avrà un effetto sconvolgente che condizionerà le capacità di apprendimento di bambini e bambine, ragazzi e ragazze nei mesi avvenire.

La strategia dei salesiani per sfidare la chiusura delle scuole

In India ci sono ancora tante scuole chiuse, anche se durante il mese di gennaio alcuni stati indiani sono tornati ad accogliere gli studenti, stiamo parlando dello stato del Maharashtra, Gujarat, Rajasthan e Karnataka, altri si stanno organizzando proprio in questi giorni.

Dall’inizio della pandemia le scuole salesiane non si sono fatte trovare impreparate, in pochi giorni sono riuscite a mettere in piedi una rete di strumenti per raggiungere gli studenti che avevano in casa almeno un computer o uno smartphone per poter accedere ai materiali scolastici accessibili online. Purtroppo in alcune case è presente soltanto un cellulare, generalmente usato dalla madre o dal padre per lavorare, per questo i ragazzi e le ragazze possono usarlo per vedere le video lezioni solamente quando i genitori tornano dal lavoro.

Nelle zone rurali dove gli studenti non hanno alcun strumento per seguire le lezioni, i salesiani hanno deciso di creare un team di volontari, insegnanti, ragazzi che hanno finito gli studi, tutte persone che vivono nei villaggi o nei dintorni, per individuare dei luoghi all’aperto dove è possibile rispettare le norme del distanziamento fisico e preparare postazioni attrezzate con disinfettanti e mascherine.

Le scuole salesiane della Provincia di Hyderabad sono riuscite a organizzare questa iniziativa in 15 villaggi con l’obiettivo di arrivare a 30 nel più breve tempo possibile. Seguendo tutte le norme indicate dal governo si è deciso di portare la scuola all’aperto, per strada, vicino alle case dei ragazzi e delle ragazze, in posti sicuri e accessibili.

La pandemia da covid-19, come sappiamo, ha influenzato l’economia di tutto il mondo, lo dimostra il declino che sta colpendo tutti i paesi, anche quelli più solidi. Numerose istituti scolastici non sono riusciti a garantire gli stipendi agli insegnanti, le scuole salesiane invece stanno reggendo.

Padre Thati ci ha scritto: “abbiamo l’obbligo morale di assicurare uno stipendio a tutti gli insegnanti e allo staff che lavora nelle strutture scolastiche, sostenere coloro che lavorano nel sistema scolastico significa sostenere le loro famiglie e garantire l’istruzione a migliaia di ragazze e ragazzi in difficoltà. Per questo motivo abbiamo deciso di dare loro un contributo economico per cercare di superare questi tempi difficili.”

Negli ultimi anni gli sforzi per migliorare la qualità dell’istruzione è stato enorme. La pandemia ha costretto tutte le scuole delle missioni salesiane a pensare nuovi metodi per portare avanti l’insegnamento, per riuscire a coinvolgere tutti gli studenti, ma la paura di perdere migliaia di ragazzi e ragazze è tanta! Tante famiglie sono povere, hanno reddito molto bassi. Molte famiglie non potranno più permettersi di mandare a scuola i propri figli e quindi decideranno di tenerli a casa e di coinvolgerli in piccoli lavoretti per riuscire a guadagnare qualche piccola somma in più. Numerosi studenti non riuscendo a seguire con costanza le lezioni online perderanno l’interesse, si allontaneranno sempre di più e purtroppo abbandoneranno gli studi.

In questa situazione sconfortante noi di Missioni Don Bosco abbiamo la responsabilità di aiutare i missionari salesiani, sostenere le famiglie più svantaggiate e riportare i bambini a scuola appena sarà possibile.

I Figli di Don Bosco hanno toccato con mano l’emergenza dal primo giorno in cui il virus si è diffuso nei loro paesi, ma negli ultimi mesi stanno guardano oltre, pensano alle ripercussioni senza precedenti che toccheranno i bambini, i più fragili. Una fascia di popolazione che tanti governi in questa emergenza sanitaria hanno ignorato. Milioni bambini sono stati dimenticati, non si è pensato abbastanza a cosa significa privarli della scuola, delle relazioni sociali, dei momenti ricreativi, rischiamo di pagare un prezzo troppo alto. L’abbandono scolastico, le difficoltà di apprendimento, i problemi comportamentali sono problemi concreti che colpiranno un’intera generazione.

La nostra priorità è stare dalla loro parte, dalla parte dei bambini, delle bambine, dei ragazzi e delle ragazze, dei più giovani. Per questo ti chiediamo una donazione al Fondo Emergenza Covid, uno strumento che ci permette sempre di più di sostenere decine di progetti per il sostegno educativo. Le offerte raccolte in questo fondo ci consentono di portare avanti due cardini della Famiglia Salesiana, l’educazione e la formazione, le due nostre principali missioni.

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