La salvaguardia dell’Amazzonia e dei popoli indigeni è il tema della 27° edizione del Concerto di Natale in Vaticano a sostegno dei progetti di Missioni Don Bosco e della Fondazione Scholas Occurrentes, i due enti destinatari della raccolta fondi della manifestazione.
Il Concerto, che si terrà il 14 dicembre in Aula Paolo VI in Vaticano e sarà trasmesso da Canale 5 il 24 dicembre in prima serata, rilancia l’impegno di Papa Francesco per la regione Panamazzonica, a cui è stato dedicato il Sinodo dei Vescovi. Tra gli artisti che si alterneranno sul palco della prestigiosa Aula delle udienze Pontificie ci sarà Susan Boyle, Simone Cristicchi, Mahmood, Lionel Richie, Elisa, Fabio Rovazzi, Bonnie Tyler, Giorgio Albiani e molti altri.
La presenza salesiana in Amazzonia è una storia lunga 100 anni, i Figli di Don Bosco sono presenti in quella terra con 250 missionari e 47 comuntà salesiane e lavorano insieme alle popolazioni indigene in sei paesi diversi: Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela.
Abbiamo risposto all’eco del Sinodo “Facciamo rete per l’Amazzonia”, presentando un progetto sulla tutela delle minoranze etniche, in particolare dei minori, bambini dai 3 ai 13 anni, che vivono nel distretto di Iauaretê. Un luogo impervio nel pieno della foresta Amazzonica al confine con la Colombia e raggiungibile solo via fiume a 1.200 km dalla Capitale Manaus. Un paradiso naturale dove convivono 16 etnie differenti, divise in 47 comunità sparse per centinaia di chilometri. In questo luogo la situazione socio-economica è molto precaria a causa delle poche opportunità lavorative e della diffusione di alcool e violenza. Gli abitanti di Iauaretê vivono in situazione di povertà e di grave miseria, i piccoli che vivono per strada, abbandonati a sé stessi da genitori ubriachi e violenti, sono spesso vittime di maltrattamenti.
Padre Roberto Cappelletti, missionario in Brasile da 14 anni, rispondendo all’appello di Papa Francesco, ci ha presentando un progetto che consiste nella realizzazione di una casa famiglia, una struttura dedicata all’accoglienza diurna e nottura dei minori a rischio, i futuri custodi del polmone verde. Un ambiente protettivo e familiare per accogliere 40 bambini vulnerabili tra i 6 e i 12 anni, una casa di accoglienza che permetterà a questi ragazzini di stare sereni e vivere una vita dignitosa.
La salvaguardia dell’Amazzonia e dei popoli indigeni è il tema della 27° edizione del Concerto di Natale in Vaticano a sostegno dei progetti di Missioni Don Bosco e della Fondazione Scholas Occurrentes, i due enti destinatari della raccolta fondi della manifestazione.
Il Concerto, che si terrà il 14 dicembre in Aula Paolo VI in Vaticano e sarà trasmesso da Canale 5 il 24 dicembre in prima serata, rilancia l’impegno di Papa Francesco per la regione Panamazzonica, a cui è stato dedicato il Sinodo dei Vescovi. Tra gli artisti che si alterneranno sul palco della prestigiosa Aula delle udienze Pontificie ci sarà Susan Boyle, Simone Cristicchi, Mahmood, Lionel Richie, Elisa, Fabio Rovazzi, Bonnie Tyler, Giorgio Albiani e molti altri.
La presenza salesiana in Amazzonia è una storia lunga 100 anni, i Figli di Don Bosco sono presenti in quella terra con 250 missionari e 47 comuntà salesiane e lavorano insieme alle popolazioni indigene in sei paesi diversi: Brasile, Bolivia, Colombia, Ecuador, Perù e Venezuela.
Abbiamo risposto all’eco del Sinodo “Facciamo rete per l’Amazzonia”, presentando un progetto sulla tutela delle minoranze etniche, in particolare dei minori, bambini dai 3 ai 13 anni, che vivono nel distretto di Iauaretê. Un luogo impervio nel pieno della foresta Amazzonica al confine con la Colombia e raggiungibile solo via fiume a 1.200 km dalla Capitale Manaus. Un paradiso naturale dove convivono 16 etnie differenti, divise in 47 comunità sparse per centinaia di chilometri. In questo luogo la situazione socio-economica è molto precaria a causa delle poche opportunità lavorative e della diffusione di alcool e violenza. Gli abitanti di Iauaretê vivono in situazione di povertà e di grave miseria, i piccoli che vivono per strada, abbandonati a sé stessi da genitori ubriachi e violenti, sono spesso vittime di maltrattamenti.
Padre Roberto Cappelletti, missionario in Brasile da 14 anni, rispondendo all’appello di Papa Francesco, ci ha presentando un progetto che consiste nella realizzazione di una casa famiglia, una struttura dedicata all’accoglienza diurna e nottura dei minori a rischio, i futuri custodi del polmone verde. Un ambiente protettivo e familiare per accogliere 40 bambini vulnerabili tra i 6 e i 12 anni, una casa di accoglienza che permetterà a questi ragazzini di stare sereni e vivere una vita dignitosa.