A fornirci una definizione è UN Habitat, un’agenzia delle Nazioni Unite per gli insediamenti umani che ha sede a Nairobi.
Per essere considerato slum deve mancare di:
1. accesso all’acqua potabile: una famiglia non deve essere costretta a sforzi estremi per approvvigionarsene e deve esserle garantita a un prezzo sostenibile;
2. accesso ai servizi igienici: il bagno – privato o pubblico – deve essere condiviso con un numero ragionevole di persone;
3. spazio vitale sufficiente: è considerato tale quello occupato da meno di tre persone per stanza di un minimo di 4 metri quadrati;
4. qualità e durata delle abitazioni: le case devono essere costruite in luoghi non pericolosi e con materiali adeguati e durevoli;
5. garanzia del possesso: i proprietari devono disporre di una documentazione della proprietà a garanzia contro gli sfratti.
Nel definire la categoria di abitante di uno slum non rientrano criteri che fanno riferimento alle condizioni socio-economiche in cui vivono, né agli standard di vita, agli aspetti culturali, all’impiego, al reddito.
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