Ancora oggi mi tornano in mente i volti dei bambini – Diario di viaggio in Congo

Quinta parte dei diari del viaggio missionario in Congo

Mercoledì 17 agosto

Ci siamo diretti al porto di Kinshasa per prendere la chiatta che avrebbe attraversato il fiume Congo per poi attraccare a Brazzaville, capitale della Repubblica del Congo. Poi aereo direzione Pointe Noire, città sulla costa atlantica. Lì ci aspettava il direttore, don Alcide Baggio, missionario salesiano italiano. Anche qui la comunità dei missionari si trova nella zona periferica, dove c’è la popolazione più svantaggiata. Strada facendo abbiamo potuto vedere e ascoltare la reale povertà del luogo: la disoccupazione, la mancanza di istruzione e formazione, generano situazioni sociali molto tristi come la violazione dei diritti dell’infanzia e delle donne, delinquenza… I salesiani lavorano quotidianamente per portare un cambiamento. Un compito tutt’altro che semplice, ma svolto con tutto il cuore e la dedizione: sono convinti di quello che fanno e di come lo fanno.

Abbiamo visitato la Casa dei bambini di strada dove ne sono ospitati circa una cinquantina. Spazi molto modesti, piccoli e poco capienti per tanti bambini e ragazzi. Abbiamo ascoltato la testimonianza di due giovani, uno dei due ci ha cantato una canzone che non era né più né meno che il racconto della sua storia di vita, è stato emozionante. Siamo poi andati in un’altra opera, spingendoci ancora di più nella periferia, prima di raggiungere il luogo sono rimasto scioccato nel vedere un’enorme montagna di spazzatura, come se facesse parte della geografia del luogo. Entrando troviamo un edificio quasi vuoto, dove c’è un tetto che funge da chiesa, sala riunioni, aula, ecc. poi un altro piccolo tetto di paglia con mezza parete per lato dove si tengono le lezioni. I ragazzi presenti ci hanno chiesto di aiutarli per migliorare la Casa, per avere un posto dove studiare.

Ci siamo spostati in un’altra Casa vicina, un gruppo di bambini ci stava aspettando e quando siamo arrivati ci hanno circondati per darci il benvenuto con grida e applausi… tanta gioia e calore, un momento commuovente. Sotto gli alberi un gruppo di madri stava provando alcuni canti per la celebrazione della domenica. Ci hanno raccontato che molti bambini che frequentano l’oratorio non vanno a scuola perché è troppo lontana. Ho provato una sensazione che andava oltre la preoccupazione, l’impotenza o la scossa al cuore: ho sentito che noi rappresentiamo per loro la speranza. Sulla strada del ritorno potevo solo stare in silenzio, ero senza parole, pensavo alla vita di questi bambini, piccoli che non sono neppure in grado immaginarsi un futuro, non possono pensare a un domani, almeno non oggi.

Giovedì 18 agosto

Siamo ripartiti per Brazzaville, dove ci aspettava il direttore del noviziato, vicino c’è una scuola, il cfp e il centro di accoglienza per giovani svantaggiati dove vengono ospitati e vanno a scuola durante la settimana. Le aule sono un po’ piccole, i servizi igienici ancora insufficienti, le risorse scarseggiano e le necessità sono tante.

Successivamente abbiamo raggiunto un’altra comunità che ospita una scuola e una parrocchia. Era già molto tardi, siamo riusciti ad intervistare il direttore che ci ha raccontato le attività a sostegno delle famiglie della zona e poi siamo andati a prendere la chiatta per tornare a casa.

Venerdì 19 agosto

Oggi dopo la messa abbiamo iniziato i preparativi per il rientro in Italia. A cena siamo stati invitati dalla comunità di Masina 2 per festeggiare l’81° compleanno di un fratello salesiano. Quando siamo tornati alcuni salesiani ci hanno fatto trovare dei regali, alcune cose tipiche del luogo, sono molto grato per questo gesto generoso.

Ringrazio Dio per questa opportunità non solo di viaggiare, ma soprattutto di conoscere le realtà che sosteniamo e i luoghi dove lavorano i miei fratelli salesiani. La mia mente è piena, ma il mio cuore è ancora più carico, pieno di tante domande, tante richieste. Al momento non riesco a trovare risposte e penso che sia necessario del tempo per elaborare tutto questo.

Sul volo del ritorno mi vengono in mente alcuni ricordi molto significativi. Penso alle tante donne che ho visto: sono il pilastro del Paese, le capofamiglia delle famiglie. Sono loro che ogni giorno lasciano le loro case per cercare pane e sostegno per la famiglia. Il machete e la zappa sono gli strumenti che più le identificano, insieme a un cestino che portano sul capo per trasportare cibo. La donna si prende cura di tutto.

Penso alla quantità di bambini che ho visto, ancora oggi mi tornano in mente i loro volti. Tanti, tantissimi bambini, immagini che rivedo quotidianamente, bambini che mi salutavano, mi prendevano per mano, non vedevano l’ora che li salutassi.

Grazie a tutti i miei confratelli, grazie di cuore per il loro prezioso lavoro quotidiano.

Padre Daniel Antúnez

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