Nel campo rifugiati di Palabek, in Uganda sono ospitate circa 50mila persone, ma il numero aumenta ogni giorno. Il 65% dei rifugiati presenti nel campo sono bambini e giovani.
I salesiani presenti all’interno dell’area, tra cui padre Arasu e padre Ubaldino che abbiamo incontrato nei recenti viaggi in Uganda, si sono impegnati per rispondere all’emergenza educativa e alle necessità della popolazione locale che versa in condizioni di povertà e degli ospiti del campo che sono in fuga da violenze e soprusi nel loro paese di origine, il Sud Sudan.
Obiettivi raggiunti
CENTRO DI FORMAZIONE PROFESSIONALE
È stato costruito un centro di formazione professionale con 5 classi, 5 laboratori e uffici per lo staff. Inaugurato il 31 gennaio 2019, offre corsi brevi in agricoltura, falegnameria, costruzione, sartoria, parrucchiera e meccanica moto. Gli studenti che hanno già terminato il corso e si sono diplomati sono 469, quelli immatricolati in questo momento sono 232, di cui il 20% sono residenti, l’80% rifugiati. Nell’arco di 2 anni saranno coinvolti nella formazione 1500 studenti che riceveranno anche un pasto al giorno.
PROGRAMMA ALIMENTARE
Ai 736 bambini che frequentano la scuola dell’infanzia è garantito anche il programma alimentare che consiste in un pasto al giorno a base di farina di mais (posho) e fagioli. I bambini che frequentano la scuola materna nel campo di Palabek sono 398 maschietti, 338 bimbe, suddivisi in 4 scuole. Il 95% sono rifugiati, gli altri fanno parte della comunità locale.
REALIZZAZIONE DI UN POZZO
È stato scavato un pozzo di circa 75 metri a Holy Cross Centre con 8 pannelli solari. Grazie a questo pozzo è possibile fornire acqua potabile alla scuola dell’infanzia e alle famiglie della zona.
ALTRE ATTIVITÀ
Per sostenere educazione e formazione professionale di qualità :
– 176 agricoltori, di cui 31 donne, hanno ricevuto formazione e supporto sulla selezione delle sementi e sugli attrezzi agricoli
– 81 donne e 21 uomini hanno partecipato al programma di formazione in produzione di sapone
– 18 persone hanno seguito la formazione in attività di artigianato (perline e confezione borse e stuoie)
– 142 ragazze e 77 ragazzi del centro di formazione professionale hanno partecipato a un corso intensivo in imprenditoria, progettazione e amministrazione orientato all’inserimento nel mondo del lavoro
– 150 giovani hanno partecipato a corsi di orientamento professionale e life skills
– 16 insegnanti della scuola dell’infanzia – 8 uomini e 8 donne – hanno seguito una formazione intensiva sull’insegnamento nella scuola della prima infanzia.
Per avviare un’attività generatrice di reddito e promuovere l’autosostentamento delle famiglie:
– sono stati dati 750 pulcini a 50 famiglie (i beneficiari sono sia rifugiati, sia residenti).
Ogni famiglia ha ricevuto 15 pulcini e 20 chili di mangime.
– sono stati creati 20 gruppi di risparmio e prestito per un totale di 600 persone: ciascun gruppo potrà chiedere un prestito per avviare la propria attività generatrice di reddito (coltivazione in serra, produzione di artigianato, allevamento di polli…)
Per un uso corretto delle risorse:
– 58 persone, 43 adulti e 15 bambini, hanno partecipato a incontri di sensibilizzazione in igiene e alimentazione
Per migliorare le relazioni e la qualità della vita all’interno del campo:
– 130 rappresentanti dei rifugiati hanno partecipato a incontri di sensibilizzazione comunitaria in materia di costruzione della pace
– 187 donne e 80 uomini hanno seguito una formazione sulla prevenzione alla violenza di genere
– 57 giovani (28 ragazzi e 29 ragazze) hanno preso parte alle attività sociali proposte dagli animatori e per incrementare il numero di adeguate attrezzature sportive per le attività ludiche sono stati acquistati 8 palloni, 2 pali della porta e 2 reti.
Tutto questo grazie ai contributi raccolti attraverso il numero solidale lo scorso dicembre e attraverso le donazioni dei nostri amici e sostenitori che hanno permesso di trasformare il sogno dei missionari di Palabek in realtà . Nutrire, curare, accogliere e soprattutto offrire istruzione e gli strumenti per avere un’occupazione e pensare di mettersi in proprio attraverso una piccola attività generatrice di reddito o attraverso un lavoro qualificato. Così Palabek non è solo più un luogo in cui stare lontano dalla guerra, ma un luogo in cui rinascere, riscoprire la vita e ricongiungersi con i propri affetti.
Qui i Figli di Don bosco hanno messo radici e vogliono continuare ad offrire pasti agli studenti delle diverse scuole del campo rifugiati e a seguire i più piccoli, i più vulnerabili.
Grazie per l’aiuto offerto, e grazie se vuoi, puoi ancora sostenere le attività di Palabek.