15 e 16 agosto: due giorni di festa a Iauarete per l’opera compiuta

Cari amici e benefattori di Missioni Don Bosco, volete trascorrere un Ferragosto speciale? Unitevi a noi e viaggieremo fino a Iauaretê, nel pieno della foresta amazzonica.

Il progetto che avete sostenuto nel villaggio dove padre Roberto Cappelletti è stato responsabile della comunità salesiana è giunto a realizzazione piena: il 15 agosto – Festa di Maria Assunta in Cielo – sarà inaugurato. Un giorno scelto non casualmente, in onore della Madre a cui Don Bosco ha riconosciuto tutta la potenza nella conduzione della sua vita. Una vita iniziata il giorno successivo del 1815, volutamente “confuso” dal punto di vista biografico dallo stesso Santo per sottolineae la profonda unione della sua esistenza con quella di Maria.

Innestati nella medesima spiritualità, i Figli di Don Bosco ancora oggi vivono questa festività con grande gioia. “Domenica 15 agosto 2021: una data che mi rimarrá nel cuore per tutta la vita” ci scrive padre Cappelletti: “a Iauaretê, missione indigena, nella profonda Amazzonia brasiliana, dove ho vissuto e lavorato per 6 anni, ci sará l’inaugurazione della Casa di accoglienza per bambini in situazione di rischio e casa degna per la comunitá salesiana”.

All’inaugurazione parteciperà anche Giampietro Pettenon, Presidente di Missioni Don Bosco: il suo servizio alla congregazione salesiana in questa veste si è dispiegato lungo lo stesso arco di tempo del progetto di Iauaretê , e questo così risulta come un paradigma dei progetti missionari.

“Appena arrivato qui nel febbraio 2015” ricorda don Cappelletti “mi sono subito reso conto della situazione precaria di abitazione nella quale vivevano da ormai 10 anni i salesiani. Un sottotetto coperto da lamine di zinco, con temperature che arrivavano ai 40 gradi durante il giorno, un ambiente infestato da pipistrelli, topi e ragni, dove nessun essere umano meriterebbe di vivere. Oltre a questo, conoscendo poco alla volta la realtá, ho percepito come molti bambini e bambine, che giá normalmente vivono in famiglie destrutturate, senza una casa degna, venivano lasciati a se stessi durante i fine settimana e durante i periodi di festa. I genitori passavano le giornate bevendo e ubriacandosi e i piccoli ogni volta rimanevano senza rifugio, senza cibo e sotto minaccia di violenze dentro e fuori di casa”.

Anche a Valdocco, da economo incaricato per il suo periodo di permanenza a Missioni Don Bosco, Pettenon ha messo mano a un’opera di ricostituzione delle strutture di accoglienza, certo in altro contesto e con altri mezzi: ma il parallelo fra le due esperienze dei confratelli – che hanno in comune anche la cultura veneta dell’efficienza – si rafforza non solo in termini temporali.

Al progetto di Iauaretê  è stata dedicata molta attenzione anche perché costuisce una sfida educativa in un luogo agli estremi confini culturali e geografici del nostro mondo. Padre Cappelletti è stato ospite al Concerto di Natale in Vaticano nel 2019; il Liceo delle Figlie di Maria Ausiliatrice a Valdocco nel 2019 ha dedicato una settimana di attenzione a questo progetto per farne un percorso formativo per i suoi allievi.

A Iauaretê  non si è voluto aggiustare qualcosa, ma dare avvio a un processo di lungo respiro. Per questo padre Cappelletti è stato un vero architetto della nuova struttura: “è composta da 7 stanze singole (4 per i salesiani presenti nella missione e 3 per volontari, FMA e ospiti), 2 camerate grandi (capienza di 30 amache ciascuna), refettorio con capienza fino a 40 bambini, cucina, dispensa, lavanderia, sala della comunitá e sala per attivitá com i bambini. Ogni stanza avrá il bagno interno, le camerate due bagni ciascuna. All´esterno ci sará spazio per giocare e divertirsi”. La struttura salesiana si distinguerà dalle altre in un territorio lontano e impoverito, ma fin dalla sua costruzione costituisce un faro per dirigere le energie degli abitanti verso propsettive di riscatto.

Un sogno coltivato per cinque anni, costruendo la casa a poco a poco, con il grande aiuto di Missioni Don Bosco e di altre entitá benefiche e benefattori” ricorda il missionario. “Dalle fondamenta fino all´ultimo cavo elettrico, tutto fatto con la forza delle braccia, senza ruspe, gru o altri macchinari. Materiale di costruzione che arrivava da Manaus e São Gabriel da Cachoeira (rispettivamente 1.200 km e 300 km di distanza) con le chiatte che risalivano il fiume. Un sogno realizzato grazie all´immane lavoro e alla grande competenza del signor Carlinhos Dias, il responsabile operativo del progetto”.

Cinque anni misurano un lavoro dai tempi record, considerate le condizioni ambientali in cui si è realizzato. “Ma ora ci siamo” dice con entusiasmo padre Cappelletti: “Ci saranno il vice ispettore e l´economo ispettoriale di Manaus, e anche  Giampietro Pettenon, mio amico da trent´anni!”.

Con loro, idealmente saremo presenti anche tutti noi di Missioni Don Bosco. Volete provare a immedesimarvi nel momento: la festa impegnerà quattro giorni, con i due centrali – il 15 e il 16 – dedicati alla Madre di Gesù e a Don Bosco.

Se qualche goccia di pioggia dovesse scendere sulla foresta e sulla nuova casa di Iauaretê possiamo scommetere che saranno le lacrime di commozione del Padre fondatore che vede crescere la sua amicizia con gli Indios, protagonisti del suo sogno missionario.

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