In Siria si è “celebrato” ieri il triste anniversario del decennale della guerra. Un moto popolare pacifico che era sorto sull’onda della primavera araba si è progressivamente trasformato, a causa di pressioni esterne, in un conflitto di cui i siriani, dopo dieci anni, faticano a comprendere le reali motivazioni. Quelli che ne hanno fatto le spese in maggior misura sono purtroppo i civili, con gravissime ripercussioni a livello sociale. Non c’è famiglia che non abbia subito una perdita e questa guerra sta minando la ripresa dell’intera nazione, con il rischio concreto che vengano cancellate intere generazioni tra i giovani, quelli su cui la società dovrà fare affidamento nel futuro per ricostruire questo paese così martoriato.
I centri salesiani di Damasco e Aleppo in tutti questi anni sono stati a fianco della popolazione, hanno tenuto aperte le loro porte ogni volta che si verificava una tregua e hanno seguito anche a distanza le famiglie. Lo scorso mese di febbraio in entrambe le missioni 100 famiglie hanno ricevuto un sostegno economico per fare fronte all’emergenza e i salesiani hanno distribuito borse di studio agli studenti che frequentano dalla nona alla dodicesima classe. Missioni don Bosco sta sostenendo sia le borse di studio per bambini e ragazzi sia il programma di aiuti economici alle famiglie più disagiate.
Oggi sono riprese le attività in presenza pur in mezzo alle difficoltà, aggravate dalla pandemia. I salesiani per garantire il percorso educativo e scolastico in sicurezza hanno messo in atto un protocollo che attraverso poche semplici regole permette ai bambini e ai ragazzi di frequentare i centri: distribuzione giornaliera di maschere a tutti i bambini e lavoratori all’interno del centro, misurazione della temperatura, igienizzazione e disponibilità di disinfettanti in tutte le classi, sanificazione e pulizia delle classi ogni volta che i bambini cambiano o entrano nelle stanze.
La nuova sfida è ora fornire supporto psicologico ai piccoli, ai ragazzi e ai loro genitori.
Ci sono bambini che non conoscono altra realtà al di fuori della guerra, che sono nati durante il conflitto e che considerano “normale” vivere con la paura addosso, perdere un proprio caro, cercare di addormentarsi avendo nelle orecchie il rumore dei colpi di mortaio che cadono tra le abitazioni.
I salesiani hanno messo a punto un piano educativo che come prima cosa ha previsto la formazione del personale docente ed educativo, per migliorare il loro profilo professionale, le tecniche di insegnamento e le altre pratiche pedagogiche correlate.
Sessioni di supporto psicologico hanno individuato diversi disturbi e casi di trauma tra bambini, giovani e adulti per i quali si rende necessaria una terapia di riabilitazione psicologica per assistere i beneficiari nel breve e ancor più nel lungo periodo.
Durante i mesi di settembre e ottobre 2020, il personale accademico di Don Bosco sia ad Aleppo che a Damasco è stato formato prestando particolare attenzione agli aspetti pedagogici, di protezione dell’infanzia e sui modi di trattare con i bambini. Dopo la formazione, sono state condotte sessioni di valutazione e successivamente gli insegnanti sono stati scelti per il progetto educativo tenendo in considerazione alcuni ulteriori criteri: stile educativo, capacità di porsi in modo chiaro e sereno di fronte ai problemi e attitudini caratteriali.
Inoltre gli insegnanti del progetto educativo a Damasco sono stati supportati durante il primo semestre attraverso sessioni di consulenza individuale sulle metodologie di supporto alla didattica, uso degli strumenti utili con studenti accademicamente deboli, capacità di affrontare alcune problematiche comportamentali dei bambini; si sono poi svolti incontri di valutazione per saperne di più sulle sfide e gli ostacoli che il personale accademico deve affrontare e su come risolverli.
Tra i bambini di Aleppo e Damasco i problemi che più facilmente si sono riscontrati sono di natura comportamentale (violenza – disturbo – imbarazzo – paura), famigliare (genitori separati – rimprovero – abbandono – distinzione tra fratelli – derisione – inferiorità) stress.
Tra i giovani prevalgono le difficoltà relazionali con i coetanei e i genitori, lo stress, la paura del futuro, la bassa autostima, la difficoltà di concentrazione e studio, pensieri suicidi, depressione grave.
Anche per gli adulti il quadro si presenta impegnativo e si è reso necessario in molti casi un supporto psicologico, in particolar modo per i genitori, che devono fare i conti con le difficoltà nel trattare con i figli (nervosismo, abbandono scolastico, furto, menzogna) e con il coniuge (violenza contro la madre e i figli, abbandono emotivo e materiale). Attraverso due sedute iniziali con lo psicologo si cerca di orientare le persone individuando un percorso terapeutico adatto ai singoli casi.
Sulla base dei risultati di questa formazione su un campione di giovani universitari (circa 50 giovani, uomini e donne) è stata riscontrata l’importanza di fornire supporto e consulenza psicologica e spirituale, sia attraverso temi che toccano i loro bisogni sia con la terapia per aiutarli a riconoscersi nei loro punti di forza e ad accettare le loro debolezze, imparando a tenere sotto controllo le pressioni al fine di aumentare il loro livello di benessere psicosociale.
Attraverso il follow-up psicologico e l’ascolto del dolore e delle difficoltà dei giovani l’opportunità che è stata data con la creazione di un ufficio di consulenza si è rivelata di fondamentale importanza.
I ragazzi hanno un disperato bisogno di sostegno dopo anni di guerra, sofferenze, crisi e accumulo di stress. Oggi hanno un posto dove esprimere e alleviare queste difficoltà e ricevere il sostegno appropriato ai loro bisogni.
Per i missionari salesiani è una sfida importante, un servizio fatto con il cuore e una grande responsabilità. Amando e accettando questi giovani, scoprendo i loro talenti e guidandoli nella giusta direzione, li si aiuta ad accettare e ad adattarsi a una realtà che non si può cambiare, ad affrontare le difficoltà della vita e a vivere il momento presente con pazienza, gioia e speranza.
Missioni Don Bosco insieme al magazine Vita e alle principali ONG italiane ha realizzato l’instant book “10 anni di Guerra, Ong In Siria – La cooperazione in prima linea a supporto di bambini e famiglie”. Un ebook per raccontare i tanti progetti a sostegno dei bambini e delle famiglie siriane, con la testimonianza di padre Pier Jabloyan e il racconto delle attività dell’oratorio Don Bosco di Aleppo impegnato da anni in servizi di accoglienza, progetti educativi, distribuzione di borse di studio, attività sportive e catechismo.