Piero Ramello
Piero Ramello
NOME
Piero Ramello
DATA DI NASCITA
28 Aprile 1964
LUOGO DI NASCITA
Vinovo (TO)
ORDINAZIONE
10 Ottobre 1990
TERRA DI MISSIONE
Pakistan – Lahore
missionari / Piero Ramello
CHI SONO
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CHI SONO
Sono un salesiano coadiutore, originario del Piemonte. Entrai nel noviziato di Pinerolo all’età di 19 anni e ho iniziato così la mia esperienza di servizio nell’ispettoria soprattutto rivolgendomi ai giovani bisognosi. La scuola è stato il mio tramite per entrare in rapporto con loro, fino ad arrivare all’Istituto Agnelli dove ho insegnato matematica e materie scientifiche. Sono infatti laureato in Fisica. L’incontro con gli allievi su argomenti a torto considerati ostici ha messo alla prova le mie capacità di ascoltare i loro bisogni e le loro fatiche. Per passione personale ho studiato musica, una competenza che non è stata secondaria per trovare un aggancio per comunicare con le nuove generazioni.
Quando nella vita ordinaria si incomincia a considerarsi ormai stabilizzati, a 56 anni mi sono visto raggiunto dal consueto invito del Rettor Maggiore a considerare la possibilità di partire per la missione. Diversamente dal solito, ho incominciato a prestare orecchio a questa chiamata particolare. E ho dato la mia risposta positiva. Mi è arrivata la proposta di andare in Pakistan: confesso che ci sono stati momenti di forte dubbio: l’età, il pericolo, la lingua, il contesto sociale e religioso… ma alla fine ho accettato la sfida: sono partito!
MISSIONE
Sono arrivato in Pakistan nel 2020. Il primo impatto è con la forte pervasività della religione islamica: cinque volte al giorno gli altoparlanti diffondono la voce del muezzin e tutte le attività in corso si fermano, o almeno rallentano. C’è una religiosità che si manifesta molto visibilmente: siamo nel contesto dei popoli dell’Asia meridionale che hanno dato la culla alle esperienze spirituali più intense. Questo vale anche per i giovani: sono colpito dal loro rispetto alla tradizione e dalla loro abitudine alla preghiera: hanno un senso profondo di sottomissione a Dio e di abbandono i Lui. Nella recita delle preghiere sono molto concentrati.
C’è anche un presenza di cristiani, assolutamente minoritaria ma molto viva, e questo è un bell’aiuto anche per noi salesiani. È molto importante a questo riguardo l’inchiesta diocesana sul servo di Dio Akash Bashir, il giovane ex allievo salesiano che si sacrificò per salvare la vita dei fedeli nell’attentato islamista del 2015.
Ho ripreso la mia attività di insegnante e anche di educatore dei ragazzi che sono ospiti del nostro centro a Lahore. Sono persone che hanno la famiglia lontana, per questo l’accoglienza salesiana è decisiva per dare loro delle opportunità nella vita attraverso lo studio e l’inserimento lavorativo. Mi torna molto utile la conoscenza della musica perché mi dà la possibilità di proporre attività anche in questo ambito.
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