Padre Riccardo Castellino
Padre Riccardo Castellino
DATA DI NASCITA
LUOGO DI NASCITA
ORDINAZIONE
TERRA DI MISSIONE
missionari / Padre Riccardo Castellino
Sono padre Riccardo Castellino, un salesiano, cuneese di nascita.
La mia vocazione è nata in modo naturale, essendo aspirante nella casa di Peveragno, a contatto con i salesiani: un ambiente sereno, gioioso, con confratelli che mi hanno seguito nella mia vocazione. Senza troppi drammi, un passo dopo l’altro, sono arrivato al noviziato, al post noviziato e infine all’ordinazione sacerdotale, avvenuta a Beinette il 26 giugno 1977. I primi cinque anni di sacerdozio li ho trascorsi nell’ispettoria di origine, un anno a nella Casa di Valsalice a Torino e quattro a Chieri.
La vocazione “missionaria” è nata dopo alcuni anni di missione. Il progetto Africa mi ha offerto l’opportunità di fare un’esperienza salesiana diversa da quella in cui ero cresciuto, ad Akure, Nigeria. In me, è così maturata la convinzione che non era solo un’avventura, ma che era qualcosa di più! Il Signore mi chiamava a rimanere.
Sono in Africa dal 1982.
I miei anni di missione li ho vissuti principalmente in Nigeria e Ghana, mi sono occupato della Parrocchia, dell’oratorio, della formazione vocazionale, dell’animazione e della gestione delle comunità.
Il mio desiderio di cambiamento, mi ha inserito nel 2018, nel gruppo di tre confratelli inviati a riaprire la missione di Tappita, in Liberia. La parrocchia ha 24 stazioni missionarie, ogni domenica visitiamo i villaggi vicini. Tutte le comunità, poco per volta, si sono costruite una chiesetta, piccola, di mattoni e fango con un tetto di lamiera. Un responsabile tiene unita la comunità e la convoca ogni domenica per la liturgia e altri momenti di preghiera.
Tanti sono i bambini e gli anziani, i giovani cercano un futuro in città. Mi commuovo ogni volta che lascio i villaggi carico di caschi di banane, patate dolci e zucche.
La grande sfida dei salesiani riguarda i giovani, l’educazione, per prepararli a diventare protagonisti del loro futuro nella ricostruzione del paese e l’evangelizzazione per ricostruire una solida scala di valori etici e cristiani. Le mie prospettive sono molto chiare: continuare a servire i confratelli e la gente fino a quando il Signore lo vorrà. Si dice che il coronamento della chiamata missionaria è “diventare suolo” del paese in cui hai lavorato. Ma questo è un sogno che è nelle mani di Dio!
Ora mi trovo a Abuja, in Nigeria e insieme ai miei confratelli cominciamo il nuovo cammino della comunità St. Artemide Zatti a Bwari. Sono tranquillo e sereno in una Ispettoria giovane, nuova e vivace e con persone che mi guidano e consigliano.