Padre Rafael Montenegro
Padre Rafael Montenegro
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ORDINAZIONE
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missionari / Padre Rafael Montenegro
Sono padre Rafael Montenegro, missionario salesiano a Caracas.
La mia storia è cominciata quando ho iniziato la scuola salesiana a Valencia in Venezuela all’età di otto anni. Durante quegli anni sono cresciuto non soltanto come persona, ma soprattutto nella spiritualità e nella scoperta della mia vocazione.
A scuola mi sentivo a casa, non volevo mai allontanarmi, era un ambiente bellissimo. Nonostante non ci fosse un oratorio, insieme ai miei compagni rimanevo lì nel pomeriggio per studiare, giocare e stare insieme ai salesiani.
Ero sempre molto felice e quel sentimento di felicità mi ha portato a chiedermi: se mi sento così bene, così felice, perché non posso essere come i salesiani che aiutano i ragazzi e li fanno diventare felici? Così ho preso la mia decisione. Nel cortile della scuola piano piano ho scoperto la mia relazione con Dio e con l’aiuto dei salesiani ho trovato il mio percorso per diventare salesiano.
Oggi sono a capo dell’Ispettoria salesiana San Luca.
I primi salesiani sono arrivati in Venezuela nel 1894 e hanno fondato le prime missioni aprendo alcune scuole per i ragazzi più poveri a Caracas e a Valencia.
Da circa nove anni il Paese vive una crisi spaventosa, economica, politica e sociale che ha colpito l’intera popolazione. Manca cibo, medicinali di base, la disoccupazione ha raggiunto numeri esorbitanti e il flusso migratorio verso altri Paesi è continuo.
Tutto questo ha portato noi salesiani a riorganizzare le nostre missioni puntando molto sulla distribuzione di medicine e di cibo, con la gestione di diverse “pentole comunitarie” nelle parrocchie delle missioni: organizziamo delle tavolate e cuciniamo per 500/700 persone. Durante questi momenti parliamo con le persone, cerchiamo di aiutarle ascoltando i bisogni di ognuno.
Continuiamo comunque a sviluppare il nostro intervento educativo con le scuole e i centri di formazione professionale, perché crediamo nei giovani e vogliamo poter ancora dare loro una speranza di futuro.