Padre Michajlo Czaban
Padre Michajlo Czaban
DATA DI NASCITA
LUOGO DI NASCITA
ORDINAZIONE
TERRA DI MISSIONE
missionari / Padre Michajlo Czaban
Sono nato a Lviv, la città nota in Italia con il nome di Leopoli, in Ucraina, il 20 dicembre 1976. Qui sono cresciuto con la mia famiglia. Mio padre è sacerdote della Chiesa bizantina e ho visto il suo impegno per la rifioritura della fede cristiana in un Paese che era stato forzatamente condizionato all’ateismo di Stato. Ricordo ancora la grande festa dell’inaugurazione della chiesa che lui fece costruire da zero in un quartiere di L’viv, quando sul sacrato si radunarono più di 10.000 fedeli.
I salesiani tornarono in Ucraina con i primi missionari dall’Italia nel 1991. Vidi il loro impegno per i giovani, in particolare per i più disagiati, e in questo contesto è maturata la mia vocazione salesiana. A 19 anni andai in Polonia per avviare il mio cammino nella congregazione: ho frequentato il noviziato di Kopiec e l’anno successivo, il 22 agosto 1996, ho fatto la prima professione religiosa. Anche i confratelli polacchi hanno inviato i loro missionari che hanno permesso di aprire opere salesiane in città come Odessa e Zhitomyr. La Chiesa nel mio Paese è articolata ed è bello vedere la grande collaborazione dei figli di Don Bosco sia che appartengano al rito greco-cattolico sia che provengano dai Paesi di rito latino-cattolico.
Ho potuto completare la preparazione sacerdotale nella mia città natale dove sono stato ordinato il 27 giugno 2004. Ho iniziato con l’incarico di economo, poi sono stato direttore dell’opera “Beato Filippo Rinaldi” di Lviv. Nel contempo ho assunto il ruolo di vicario, mentre adesso mi è affidato quello di ispettore della Visitatoria ucraina di rito greco-cattolico “Maria Ausiliatrice”.
Porto anche nel cognome, Чабана (Chabana, che in italiano si può tradurre “pastore”) la mia attitudine per gli altri. Sono a guida di un piccolo gregge di oltre quaranta confratelli nella mia Visitatoria, e cerco di ascoltarli e di valorizzare lo specifico carattere di ciascuno affinché il servizio della congregazione possa arrivare capillarmente a tanti giovani in situazioni molto diverse.
Fin da quando dirigevo l’opera salesiana di Lviv ho anche l’incarico di tutore legale di un bel gruppo di bambini e di ragazzi senza famiglia o con parenti in gravi difficoltà. La paternità di Don Bosco fa da ispiratrice del mio modo di affrontare l’incontro con loro: non solo provvedere alle necessità materiali, alla loro integrazione nei percorsi scolastici e di tempo libero, ma riempirli di affetto e garantire la loro sicurezza.
La guerra, che in Ucraina è in corso dal 2014, ha aggiunto difficoltà e drammi a una situazione di per sé già fragile. Ci sono gli orfani di militari deceduti, i profughi dalle regioni occupate o distrutte dai Russi in transito verso gli altri Paesi europei o alla ricerca di sistemazione nell’area di Lviv che è meno minacciata. Grazie alla rete salesiana abbiamo avuto gli aiuti per portare il nostro gruppo di minori i Slovacchi per sottrarli agli attacchi armati, così come per dare un tetto, cibo e assistenza sanitaria alle famiglie sfollate.
Vorrei raccontarvi dei progetti di ordinaria attività nelle scuole, negli oratori e nelle parrocchie che abbiamo dovuto sospendere o, meglio, riformulare nell’attuale condizione di emergenza. Ma di ciascuno di essi danno conto le schede pubblicate anche in questo sito.
In questa fase, nell’attesa di un cessate il fuoco che non tardi ad arrivare, con i miei confratelli stiamo già portando lo sguardo al dopo, alla ricostruzione materiale e morale del nostro Paese. Affidandoci nella preghiera a Maria Ausiliatrice perché ci protegga e ci dia speranza.