Padre Angelo Regazzo
Padre Angelo Regazzo
NOME
Padre Angelo Regazzo
DATA DI NASCITA
18 Novembre 1943
LUOGO DI NASCITA
Vigonza (PD)
ORDINAZIONE
15 Luglio 1972
TERRA DI MISSIONE
Etiopia – Addis Abeba
missionari / Padre Angelo Regazzo
CHI SONO
MISSIONE
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CHI SONO
All’età di otto anni la maestra delle elementari ci fece vedere un documentario sulle missioni e ci pose una domanda: “secondo voi, come possiamo fare per aiutare queste persone?”, io le risposi che potevamo vendere qualcosa, raccogliere dei soldi e mandarli ai missionari. Lei mi disse: “sì, hai ragione, ma possiamo anche partire direttamente per aiutare queste persone.” Questo pensiero rimase dentro di me fino a 17 anni quando decisi di lasciare l’Italia e partire per un lungo viaggio di 27 giorni in nave, direzione Thailandia. Lì sono stato per 22 anni, ho studiato la lingua, partecipato a un corso di sopravvivenza nella giungla e concluso il Noviziato. Dopo alcune parentesi a Hong Kong, Gerusalemme e in Turchia, sono tornato in Thailandia per dirigere, prima il reparto di stamperia nella scuola tecnica di Bangkok e poi la scuola tecnica e una scuola accademica ad Udorn Thani.
A 38 anni decisi di rispondere all’appello del Rettor Maggior per partire per l’Africa, feci parte del primo gruppo dei missionari salesiani nel continente africano e venni incaricato a fondare un seminario e una scuola tecnica a Makallè in Etiopia. Poi un periodo molto crudo, nel 1984-85 la terribile carestia che colpisce il nord del paese causò la morte di 1 milione e 400 mila persone e insieme a tutti i confratelli facemmo di tutto per aiutare la popolazione e tenere alta l’attenzione, lanciando appelli e richieste di aiuti umanitari. Nel 1992 toccai con mano la protezione di Qualcuno da lassù, rimasi invischiato in un’imboscata di una banda di banditi, una pallottola diretta alla testa venne deviata da una lamella di ferro che faceva da cornice a una rete metallica che avevo messo pochi giorni prima per proteggere i fanali della macchina, e mi fratturò la tibia in 5 parti. Nel 1995 venni mandato in Eritrea per fondare l’opera salesiana in quella nazione dove rimasi 13 anni, lì insieme ad altri salesiani fondammo una scuola tecnica e un centro giovanile a Dekemhare. Nel 2008 tornai ad Addis Abeba, in Etiopia, per dedicarmi ai ragazzi di strada del Bosco Children.
MISSIONE
La mia missione è interamente dedicata ai ragazzi di strada, i ragazzi Don Bosco, come li chiamo io. Tutti i giorni mi reco per le strade della capitale del paese, nelle zone di Kera, Mekanissa, Jemo, Kirkos, per incontrare i ragazzi che dormono a giro, sotto i ponti, sui marciapiedi, nei tombini, nelle discariche, costretti a cavarsela da soli al freddo secco e pungente dell’altopiano. Non distribuiamo loro niente, il nostro programma consiste nell’incontrarli, conoscerli, instaurare con loro una relazione e proporli un’alternativa: un luogo accogliente, attrezzato, dove poter mangiare, lavarsi e imparare qualche lavoretto (infilare qualche perlina, lavorare il bambù e a fare altri piccoli lavoretti con il cuoio). Coloro che si convincono li portiamo due volte a settimana nel Centro salesiano Bosco Children 1 e la sera li riportiamo per strada. Sembra un po’ crudele, ma abbiamo visto che i ragazzi devono aver tempo per decidere se cambiare vita. Il nostro obiettivo è fornire aiuto, sono loro, in maniera del tutto autonoma e indipendente, che decideranno cosa fare del loro futuro. Il nostro motto è: “Come and see”. Dopo due mesi di accoglienza temporanea li accogliamo in maniera stabile nel Bosco Children 2 dove garantiamo loro cibo, cure mediche, educazione e formazione per tre anni. La compagnia e lo studio sono i due fattori che contribuiscono a costruire un nuovo futuro senza fame, abusi e timori. Alla fine dell’intero percorso con alcuni iniziamo la strada del reinserimento familiare, quando è possibile, e successivamente li aiutiamo a cercare il loro primo impiego lavorativo e li sosteniamo nell’ultima tappa prima della piena autonomia economica.
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