“Interiorizziamo il messaggio della Pasqua per darci una nuova possibilità di vita”

Così il presidente di Missioni Don Bosco, don Daniel Antúnez, saluta i lettori del Terre Lontane nel numero in corso di spedizione agli oltre 130.000 amici e benefattori della Onlus salesiana. “Proviamo a staccarci dalle negatività e dal superfluo”, suggerisce don Daniel. “È un esercizio che abbiamo fatto altre volte, ma la ciclicità annuale della liturgia di Pasqua e della natura ci reinvitano a farlo”.

Con questo spirito anche la permanenza di molti limiti economici e sociali nella gran parte del mondo può tuttavia lasciare spazio alla speranza. A volte occorre proprio un “miracolo” per cambiare decisamente il futuro dei giovani poveri ed emarginati ai quali si rivolge l’intervento dei missionari. Ma la stessa costanza di migliaia di persone generose è un segno del miglioramento possibile. Il “miracolo” di volti sorridenti, di ragazzi riscattati dalla prigionia fisica e psicologica determinata dalla violenza, dalla fame o dalla guerra è l’elemento che torna a dare spinta alla volontà di soccorso. Per questo, come negli ultimi anni, proprio il tema del “miracolo” caratterizza la campagna di destinazione del 5×1000 ai progetti sostenuti da Missioni Don Bosco.

In questo numero del Terre Lontane si descrivono i progetti che sfidano il degrado urbano e la marginalità a Ulan Bator in Mongolia, che prevedono la costruzione della casa dei salesiani che accoglierà una ventina di bambini di strada a Bukavu in Congo R.D., progetti che forniscono strumenti musicali alla scuola di musica a Dumangas nella Filippine, e che garantiscono borse di studio ai piccoli studenti di quattro scuole in Nepal. L’inserto della pubblicazione mostra quale sia stata la destinazione del 5×1000 dello scorso anno, che ha permesso tra l’altro di realizzare più progetti in Siria e in Brasile.

Alleghiamo il numero del Terre Lontane in formato pdf e il testo integrale di don Daniel Antúnez.