Area Stampa / I miracoli dei salesiani nei Paesi poveri
Comunicato stampa n.1 5x1000 del
I miracoli dei salesiani nei Paesi poveri
Il mese di maggio è tradizionalmente dedicato dai cattolici alla figura di Maria. Per i salesiani questo periodo è particolarmente forte per la Festa dell’Ausiliatrice il giorno 24. Maggio è anche il mese centrale di messa a fuoco del bilancio fiscale degli Italiani.
Questo accostamento che potrebbe suonare fuori luogo se non fosse che – attraverso il 5×1000 – molte delle attività che i salesiani realizzano nei Paesi poveri sono sostenute proprio dall’attenzione che i contribuenti hanno nel firmare la destinazione di una percentuale dell’Irpef a Missioni Don Bosco.
Per questo riteniamo utile dare informazione ai media della finalizzazione delle risorse finanziarie raccolte dalla nostra Onlus: sono progetti che sostengono bambini, ragazzi e giovani nella loro fatica di crescere fra gli ostacoli della denutrizione, della mancanza di scuole, delle condizioni di guerra, delle violenze e dello sfruttamento, dei cambiamenti climatici.
Per questo vorremmo dare conto ai media dei progetti sostenuti grazie al 5×1000.
Incominciamo da Haiti, un piccolo Paese che si classifica nel mondo ai livelli più bassi del reddito pro-capite. La testimonianza di don Attilio Stra – v. articolo nella cartella stampa– ci guida nella jungla dei problemi ai quali i salesiani danno una risposta in termini di soccorso e di progetto. Alleghiamo un articolo che potrete eventualmente adottare nelle vostre rubriche.
Sperando di non abusare della Vostra attenzione, Vi proporremo nelle prossime settimane due ulteriori contributi per darvi una visione dell’ingaggio salesiano in diversi contesti:
la situazione del Sudan, la cui popolazione è vittima dell’ultima guerra scoppiata sul pianeta, generando morti e nuove ondate di profughi che approdano nei Paesi vicini: i salesiani sono decisi a non abbandonare il campo;
la Siria, dove i nostri missionari – che mai hanno smesso di animare i giovani il Paese nelle alterne vicende belliche e terroristiche – confermano il loro impegno anche dopo il gravissimo terremoto di quest’anno.
Sono alcuni esempi fra i tanti (i Figli di Don Bosco sono presenti in 134 nazioni) del quotidiano “miracolo” dell’amore dedicato in primo luogo ai più emarginati.
Buona lettura.