Padre Mario Perez
Padre Mario Perez
NOME
Padre Mario Perez
DATA DI NASCITA
23 Agosto 1958
LUOGO DI NASCITA
Venezuela
ORDINAZIONE
23 Luglio 1985
TERRA DI MISSIONE
Rep. Dem. del Congo – Mbuji Mayi
missionari / Padre Mario Perez
CHI SONO
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CHI SONO
Sono padre Mario Perez, salesiano venezuelano. Attualmente mi trovo in Repubblica Democratica del Congo a Mbuji Mayi, una città con grandi e gravi problemi sociali, dove mi occupo della violazione dei diritti dei bambini, in particolare del fenomeno dei bambini stregoni. Si tratta di bambini di età compresa tra gli 8 ed i 14 anni. Orfani, disabili, albini, ma non solo… Vengono accusati di stregoneria, molto spesso dai loro genitori e, costretti ad abbandonare le proprie case, si ritrovano a vivere per strada. Secondo la credenza popolare questi bambini lancerebbero maledizioni, sono incolpati infatti di provocare malessere generale, povertà, disoccupazione. La Repubblica Democratica del Congo è un Paese che vive nella credenza che i demoni si incarnino nelle persone. Oggi però, per molte famiglie, l’ossessione per la magia nera è soltanto un pretesto per sfamare meno bocche.
Negli anni ’70 è incominciata la mia vita missionaria. Sono stato mandato dai miei superiori nella frontiera Colombia – Venezuela, dopo due anni sono stato mandato a Valdocco, Torino. Dal 1982 sono arrivato in Congo dove ho lavorato con i ragazzi di strada di Lubumbashi; nel 1997 sono stato mandato in Burundi e successivamente sono diventato direttore del Centro Don Bosco di Goma – Ngangi dove son rimasto per 13 anni, e proprio in quegli anni l’Unicef – precisamente nel 2009 – ha conferito al Centro Don Bosco di Goma il premio internazionale Los Niños Primero (Prima i bambini). Il premio è stato un modo per far sentire la voce di tanti bambini che soffrivano e per fare tutto il possibile perché il loro grido di sofferenza si trasformasse in un grido di allegria e speranza di vita. In quegli anni, la comunità salesiana insieme alla collaborazione di alcuni volontari italiani e congolesi, ha cercato di dare una risposta immediata ai bisogni essenziali di uomini, donne e bambini che avevano perso tutto durante la guerra. Il nostro centro, durante la guerra e in situazioni di miseria estrema e forte disagio sociale ha accolto, educato, nutrito e curato circa 40.000 ragazzi.
Nell’aprile del 2010, il Rettor Maggiore, don Pascual Chavez, mi ha invitato a partire per Haiti per occuparmi dei ragazzi di strada sopravvissuti al terremoto e aiutare i confratelli nell’emergenza. Ho portato la speranza a molti sfollati che popolavano il campo profughi di Thorland, a Carrefour. Ho coinvolto le persone nella gestione del campo, tutti dovevano rendersi utili per il bene del prossimo, nonostante la situazione fosse molto complicata.
MISSIONE
Essere missionario è parte della vita di ogni cristiano: non si può nascondere la luce che Dio ha acceso in noi. Sono nato in una famiglia missionaria e cattolica, aperta ai bisogni degli altri. La mia consapevolezza di essere missionario si è messa in luce quando sono entrato nei Salesiani, in particolare nel 1982 quando sono partito per la Repubblica Democratica del Congo.
Come Salesiano, mi concentro sulla dimensione mondiale e missionaria che rappresenta la mia Congregazione, presto grande attenzione alla promozione dei diritti umani e alla prevenzione di rischi di ogni genere (sociali, di emarginazione, catastrofi, protezione dell’ambiente, epidemie), lavoro sull’educazione, sull’istruzione e sullo sviluppo perché possiamo vivere in una società solidale, alla luce del Vangelo.
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