Carissimi amici, qui tutto bene, domenica 30 aprile abbiamo celebrato la santa Pasqua, quest’anno il calendario della Chiesa ortodossa, che anche noi cattolici in Etiopia seguiamo, aveva ben 5 settimane di differenza, loro calcolano la Pasqua nella prima domenica dopo la prima luna piena dopo il 3 aprile, noi dopo il 21 marzo, per via di un altro calendario che seguono, quello giuliano. Speriamo un giorno che tutti i cristiani possano celebrare nello stesso giorno la Pasqua.
È arrivata anche in Etiopia una seconda ondata di Coronavirus, sono cresciuti i casi e i defunti, in totale siamo a 270 mila casi e 3.700 morti, dall’inizio, in queste settimane ci sono stati mille casi al giorno e circa 30 morti, soprattutto nelle grandi città dell’altopiano. A Gambella ci sono dei casi, ma non diffusi. Cerchiamo tutti di stare attenti con le distanze e le mascherine. Il 6 giugno ci saranno le elezioni generali in Etiopia e queste settimane che le preparano sono piene di incertezze per via di possibili proteste, attacchi, vendette… speriamo che tutto possa svolgersi in pace.
Qui a Lare sono arrivate le piogge che hanno portato un bel fresco, siamo scesi a 30° durante il giorno, solo le zanzare adesso danno un po’ fastidio, il fango per le strade e qualche insettone non ben identificato. È tornato a farsi vedere il nostro varano, insieme alla sua famiglia, un lucertolone lungo quasi un metro che gira nel nostro terreno.
Abbiamo celebrato bene la Pasqua, nelle Messe del giovedì, del venerdì e della notte del sabato santo. Tutto poi è culminato domenica di Pasqua: tanti ragazzi e giovani e tante mamme, con tanti battesimi e prime comunioni. Tra canti, di gioia, danze al Signore, poi fuori della Chiesa un bel programma di altri canti, discorsi e tanto entusiasmo per festeggiare Gesù risorto. Alla fine regali per tutti: per ogni gruppo un kg di caffè e di zucchero da bersi in compagnia nel pomeriggio. Sabato santo abbiamo festeggiato Pasqua in anticipo nella cappella di Tiajak, vicino al fiume. Abbiamo ancora altre due Pasque da celebrare a Kubri e a Wincew, ma lo faremo nelle prossime domeniche.
La gente in questo periodo sta pulendo dalle erbacce i piccoli terreni che possiedono e tra poco pianteranno il granoturco, zappando prima il terreno. È un momento di lavoro comunitario, tutta la famiglia partecipa e ci si aiuta anche tra le varie famiglie. Le mucche, gli animali preferiti dai nuer, tornato dal fiume e stanno vicino alle loro capanne qui a Lare. Gli alberi si risvegliano e tutto diventa verde per la pioggia. I nostri tre asili sono aperti, i bambini sono sempre contenti di venire a scuola per imparare, giocare, incontrarsi, pregare, fare una sostanziosa merenda. Ogni settimana facciamo tre visite, tra Simon, un catechista di Lare, e io, per incontrare i bambini, gli insegnanti, vedere che tutto sia a posto. A Lare, oltre all’asilo, abbiamo l’oratorio nel pomeriggio e la libreria alla sera che funzionano sempre bene.
Tanti amici ci aiutano sempre, nella realizzazione di un pozzo, nel sostenere gli asili, nella costruzione e riparazione delle capanne della gente, nel cibo mensile per chi ha più bisogno, nelle cure mediche per chi è ammalato, per degli studenti che vivono a Gambella, per chi torna in Sud Sudan, e ancora per tante altre persone, grazie di cuore a tutti questi amici. Facciamo sempre quello che possiamo, in fondo siamo qui per condividere sia le gioie sia le difficoltà di questa gente, cercando di aiutarsi insieme.
Una preghiera speciale per il nuovo Vescovo di Rumbek, padre Cristian Carlassare, la scorsa settimana è stato vittima di un attentato, due persone gli hanno sparato alle gambe per intimorirlo.
Vi mando un saluto e un GRAZIE DI CUORE per tutto il vostro sostegno, vi ricordo con affetto e con una preghiera da Lare, Etiopia.
Abba Filippo