La situazione in Ucraina è sempre più catastrofica. Sono passati diversi giorni dall’inizio dell’invasione dell’esercito russo e continuano i combattimenti e i pesanti bombardamenti in diverse zone del Paese, in particolare nella capitale Kyiv e a Kharkiv, la seconda città per numero di abitanti. Stando alle informazioni dell’agenzie, l’esercito russo è entrato nel Paese da tre diversi fronti: dalla Bielorussia a nord, dalla Russia a est e dalla Crimea a sud. I dati del Ministero dell’Interno ucraino contano centinaia di civili uccisi. Migliaia di persone da giorni stanno provando a scappare dal Paese, oramai diventato una trincea a cielo aperto. Numerose fonti giornalistiche riportano che la maggior parte delle persone lasciano il Paese da Medyka, una piccola cittadina di sei mila abitanti al confine con la Polonia. Secondo l’Alto commissariato ONU per i rifugiati sono più di 1 milione e 500 mila le persone che ad oggi sono riuscite a scappare, ma ogni ora questo numero cresce a dismisura.
“Purtroppo, la situazione continua ad essere tragica. Prepariamoci a tempi ancora più duri. Certo, non sappiamo come a lungo continuerà questa guerra, ma dobbiamo essere pronti a tutto”, ci scrive don Michajlo Czaban, missionario ucraino. “Noi siamo a Kyiv, a Lviv (Leopoli), a Zhytomyr e a Dnipro, stiamo con la gente fino all’ultimo momento. Stiamo cercando di realizzare spazi sicuri per coloro che si sono rifugiati nelle nostre strutture salesiane e allestendo i rifugi in caso di bombardamenti”, aggiunge don Czaban. “Lo scoppio della guerra in Ucraina è un grande dramma che ha colpito la società locale e tutta l’Europa”, afferma don Marcin Kaznowski, salesiano missionario, “i nostri confratelli salesiani a Odessa, a Przemyślanya, a Bóbrka e a Korosteszów sono tra coloro la cui vita è a rischio, ma tutti mi hanno informato di essere pronti a rimanere lì per accompagnare i loro fedeli e i giovani a loro affidati in questo momento difficile.”
Dopo i primi giorni di organizzazione, i salesiani hanno messo in piedi un piano di emergenza volto ad accogliere più persone possibili nelle Case salesiane accessibili, in particolar a Leopoli, il centro che fino a quattro giorni fa ospitava 70 ragazzi, oggi può dare rifugio a 300 persone. L’obiettivo principale consiste nel dare accoglienza nell’immediato a tutti coloro che necessitano protezione e successivamente trasferirli in luoghi più sicuri oltreconfine. Mentre stiamo scrivendo, sappiamo per certo che i salesiani, in collaborazione con i Figli di Don Bosco in Slovacchia e la polizia ucraina, sono riusciti a trasferire i primi 50 bambini in Slovacchia. Sono stati accolti in un orfanotrofio e successivamente saranno collocati in alcune famiglie che si sono rese disponibili.
I salesiani ci hanno chiesto un aiuto immediato per garantire acqua, alimenti a lunga conservazione (cibo in scatola, riso, polenta, pasta, omogeneizzati per bambini) alle persone accolte nei rifugi. Hanno bisogno di materassi, letti, sacchi a pelo, coperte termiche e stuoie per dormire, oltre a prodotti per l’igiene personale (saponi, dentifricio, spazzolini e pannolini) e materiale medico come bende, cerotti, disinfettanti e soluzioni saline.
Nonostante la situazione sempre più emergenziale, i salesiani sono al fianco della popolazione ucraina e rimangono lì per accogliere e proteggere più persone possibili. Aiutateci come potete, in questo momento anche un piccolo sostegno è fondamentale.