Per Natale un dono speciale, un’adozione a distanza è futuro

“Cosa abbiamo fatto per meritarci una vita più agiata rispetto a tanta povera gente?”, ci ha riferito un giorno Pietro, benefattore di Missioni Don Bosco da molti anni.

Se nasci in una baraccopoli di Nairobi, nelle zone rurali di Decamerè, nei campi profughi nei dintorni di Namugongo, il tuo futuro sembra essere già stabilito. Un futuro incerto, fatto di povertà, fame, richieste di aiuto quotidiane… Ma se vieni a contatto con i Figli di Don Bosco, i salesiani che ogni giorno percorrono le strade in cerca di bambini e bambine che vivono per strada, aiutano famiglie che vivono in catapecchie senza servizi igienici, sono al fianco degli ultimi, i più svantaggiati, il tuo avvenire non è così segnato.

In Uganda, in Eritrea e in Kenya ancora troppi bambini e bambine vivono in condizioni di estrema povertà. Migliaia di persone in questi tre Paesi africani vivono in abitazioni molto povere e inadeguate, fatte di lamiere, nylon e pietre, in condizioni igieniche precarie. Centinaia e centinaia di famiglie fanno fatica a consumare un pasto al giorno, famiglie in cui i bambini non frequentano la scuola, perché sono costretti a lavorare, non hanno tempo per giocare, per crescere in compagnia, per tornare a fare i bambini…

Alexis, Ismael, Darwin, Katande, sono alcuni dei tanti bambini che a Namugongo, a Nairobi, a Decamerè vivono un’infanzia fatta di povertà, malattie, sporcizia, fatica. Bambini costretti a rinunciare ad andare a scuola per aiutare i genitori nei campi, per le strade delle periferie a vendere qualcosa. Piccoli che riescono a mangiare un pasto completo grazie ai progetti di adozioni a distanza in Africa e all’accoglienza dei missionari di Don Bosco che assicurano cibo e acqua, offrono un luogo sicuro nei Centri salesiani, forniscono aiuti di prima necessità; bambini che durante la chiusura delle scuole e degli oratori nei mesi più difficili di questa pandemia hanno rischiato di morire di fame e di sete.

Come Azie, un bambino di dieci anni, primo figlio di tre di una famiglia estremamente povera originaria del Burundi, poi trasferita a Kampala, la capitale dell’Uganda, per cercare fortuna. Il padre è scomparso, la madre è senza lavoro ed è davvero difficile per una donna con tre figli sopravvivere in un Paese straniero come rifugiata, senza nulla.

Dall’Uganda, dal Centro CALM di Namugongo, padre Elie ci ha scritto che sta cercando il sostegno per adottare 7 bambini, in Eritrea, padre Petros vuole sostenere 18 borse di studio per i suoi ragazzi di Decamerè, dal Kenya, don Felice Molino ci ha chiesto di aiutarlo a sostenere 7 bambini a distanza del Centro Bosco Boys.

Quest’anno a Natale scegli un regalo diverso. Regala o regalati un’adozione a distanza o una borsa di studio, aiuterai così un bambino, come Alexis o Ismael, affiancando la famiglia che per mancanza di risorse non riesce a provvedere alla scolarizzazione del figlio. Garantirai cure mediche, cibo, acqua potabile, un luogo sicuro dove giocare e poter crescere in serenità.

Con la tua generosità puoi rendere possibile tutto questo, puoi cambiare la vita di tantissimi piccoli, offrire loro un futuro migliore. Rendi questo Natale unico per te o per il destinatario del tuo dono. Adotta a distanza un bambino o una bambina in Africa, diventa protagonista di una storia importante.

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