Carissimi amici, grazie, grazie, grazie, per il bene che ci avete permesso di fare a tantissimi giovani, bambini e ragazzi, figli di famiglie in difficoltà. Vi assicuro che il vostro aiuto è stato preziosissimo soprattutto all’inizio di quest’anno scolastico con la crisi del Coronavirus e con la siccità dell’anno scorso che purtroppo ancora continua. Garantire la merenda ai piccoli malgasci significa permette loro di avere un pasto in più, e questo vuol dire molto per le famiglie svantaggiate del Madagascar.
La gente sta attraversando dei periodi difficili ed i piccoli ne portano le conseguenze, abbiamo constatato un calo di iscrizioni ad inizio anno, i genitori non mandano più a scuola i figli.
Desidero parlarvi di due villaggi: uno di questi è Andafitrazo, si trova nel sud del Madagascar, immerso in una foresta di baobab, è un villaggio molto povero, non c’è acqua. Le persone la vanno prendere ad Ankililoaka che dista 12 km, lì l’acqua scorre in un canale, alla sorgente è pulita, ma quando arriva nel paese dopo aver attraversato altri villaggi dove la gente lava la biancheria e i piatti e i buoi bevono, non lo è più.
L’anno scorso avevamo nella nostra scuola, l’unica nel villaggio, circa 140 allievi iscritti fino alla quinta elementare: 50 all’asilo, 35 in prima elementare, 25 in seconda e 15 in terza, quarta e quinta, perché man mano che crescono, i genitori decidono di farli lavorare, per guadagnare qualcosa per la famiglia. Quest’anno scolastico è cominciato con 40 iscritti perchè la gente non riesce a pagare la piccola retta, ma noi accettiamo tutti ed esortiamo i genitori a mandarli senza farsi problemi. Inoltre 3 volte alla settimana abbiamo organizzato “la cantina scolare”, come una colazione, una specie di brioscina con un po’ di tisana calda zuccherata che viene preparata dai responsabili la mattina quando comincia la scuola.
Adesso siamo arrivati a quasi 90 ragazzi, il numero cambia sempre perché alcuni si aggiungono ed altri si ritirano per poi tornare secondo i bisogni dei genitori. Ad oggi il problema più grosso è l’acqua, ogni settimana andiamo ad Ankililoaka a prendere quattro bidoni di 200 litri di acqua per gli insegnanti e i ragazzi.
L’altro villaggio, Matsà, si trova a circa 20 km a nord di Ankililoaka verso Morombe, in piena tundra. Qui l’acqua non è un problema grazie ad un pozzo costruito dai salesiani dieci anni fa, anche se la siccità colpisce i terreni agricoli tutti gli anni. La scuola è ben avviata ed ha cominciato a funzionare l’anno scorso quando la gente ha chiesto ai salesiani di riprenderla in gestione. Il nostro obiettivo primario è garantire la scuola a più bambini possibile.
Abbiamo avuto 140 ragazzi iscritti, due classi erano insufficienti. Le famiglie ci hanno dato una mano per cercare il legno. Siamo riusciti a mettere in piedi una specie di catapecchia che funge da terza aula. All’inizio di quest’anno le iscrizioni sono stati 140 come l’anno precedente con un piccolo calo, ma dopo il confinamento e la mancanza di pioggia pensavamo andasse ancora peggio. Abbiamo subito deciso di avviare la cantina scolare anche qui, è una piccola cosa, ma è anche un incentivo, i genitori e i ragazzi sono contenti.
L’anno scorso siamo riusciti a garantire un pasto completo al giorno per i più piccoli, quest’anno vogliamo fare la stessa cosa, le famiglie fanno la fame. Alcune più povere si sono trasferite nella foresta cercando di trovare cibo che cresce spontaneo per poter sopravvivere ed evitare la vergogna nel villaggio.
Per noi voi siete stati la Provvidenza, finora siamo riusciti a stare al fianco di tutti coloro che ci chiedevano aiuto. Ora però abbiamo davanti ancora tre mesi difficili, pregate perché la pioggia, anche se poca, possa venire per far fruttificare le misere coltivazioni della gente e permettere loro di respirare un poco.
Io e la mia comunità vi assicuriamo che ce la mettiamo tutta per essere la vostra lunga mano che viene incontro ai più bisognosi e lo strumento della misericordia di Dio. Vi assicuriamo il nostro ricordo costante nella Santa Messa e nella recita del Santo Rosario per voi e i vostri familiari.
Un abbraccio a tutti voi,
Don Giovanni Corselli e la Comunità di Ankililoaka