6 marzo 2018
Viaggio missionario in Venezuela – 2° tappa
Viaggiando in auto da Caracas lungo la base della cordigliera andina del Venezuela siamo arrivati nella città di Barinas, a circa cinquecento chilometri a sud ovest della capitale.
Qui i salesiani hanno un’opera davvero speciale. È una scuola agricola situata in una “finca”, cioè una grande azienda agricola con una estesa campagna, i pascoli e l’allevamento di animali. La frequentano circa 200 allievi dai quindici ai diciotto anni. Tutti sono convittori. Un clima fraterno e giovanile straordinario. Si respira un’aria di confidenza e grande rispetto per i salesiani della comunità da parte dei ragazzi. Sono giovani semplici, che amano la natura ed il lavoro dei campi. Sperimentano quotidianamente il rapporto diretto con gli animali che vi si allevano: galline ovaiole, maiali, capre e pecore, cavalli, vitelli e tori, vacche da latte. Ogni giorno, e per i tre anni di durata del corso di studio, i ragazzi affrontano mezza giornata di lavoro e mezza di studio teorico. È bellissimo vederli al mattino, ripartiti a metà: chi con la tuta da lavoro e con gli stivali da campo, pronti per le lezioni pratiche; e chi invece con la divisa scolastica per seguire l’insegnamento in aula di cultura generale, di agronomia e di allevamento degli animali.
Vengono da tutto il Venezuela per frequentare la nostra scuola, la più rinomata del Paese. Un ragazzo ci ha raccontato che lui viene dalla foresta amazzonica. Suo padre per accompagnarlo a scuola ha compiuto con lui ben nove giorni di cammino a piedi nella foresta amazzonica prima di arrivare a Puerto Ayacucho, la città dove poter trovare un mezzo di trasposto che li portasse a Barinas, distante ancora non meno di altri mille chilometri. Incredibile! Noi nemmeno riusciamo ad immaginare come si possa camminare per nove giorni. Lui ce lo ha raccontato con il sorriso stampato sul volto e con la soddisfazione di poter essere in questa bella scuola che è anche, e io dico soprattutto, una scuola di vita.