Adotta un bimbo della missione creata da don Felice Molino

Un insieme di edifici variopinti, terra rossa, vegetazio­ne lussureggiante… e tanti bimbi che ridono, urlano, corrono, cantano. Questa, è la missione salesiana di Makuyu: siamo a qualche decina di chilometri da Nai­robi, ma per raggiungerla dalla città ci vanno un paio d’ore, at­traverso strade dissestate e trafficatissime, dove tutti suonano il clacson e dove i tubi di scappamento emettono senza sosta gas di scarico densi e neri. Una volta chiuso il cancello, però, si respirano pace e tranquillità, malgrado le grida dei bambini, e allegria e spensieratezza – malgrado la condizione di povertà in cui vi­vono tutti gli utenti del centro. Qui, in questa zona rurale così rappresentativa del continente africano e dell’attività che lì i nostri missionari portano avanti, il nostro don Felice Molino è arrivato negli anni ’80 e qui, ora che vive nella capitale del Kenya, si reca ogni volta che può, per ricordare i suoi primi passi da gio­vane Figlio di Don Bosco italiano in Africa e per stare a contatto con bimbi e giovani di tutte le età che affollano il centro. – Quando sono arrivato c’erano solo erbacce e arbusti più alti di me -, racconta – Abbiamo iniziato a strapparle noi, con le mani e con qualche attrezzo, per risparmiare, poi ci siamo rassegnati e abbia­mo chiesto l’intervento di alcuni operai con i trattori -. Ora i terre­ni incolti hanno lasciato spazio ad aree gioco, giardini, campi sportivi, un dispensario medico e scuole. Di ogni ordine e gra­do, dalla scuola dell’infanzia alle superiori. I più piccini, quelli che frequentato le scuole di primo grado, indossano delle divise a quadrettini azzurri e marroni, uno dei pochissimi capi del loro povero guardaroba. Ma sorridono sempre e sono felici di impa­rare e stare con i loro amici, sotto lo sguardo benevolo di maestre, missionari… e di Don Bosco, i cui ritratti, coloratissimi, cam­peggiano in ogni angolo della missione.

Proprio da questo luogo straordinario che conosciamo così bene, ci è arrivata una richiesta di adozioni a distanza: i sale­siani che hanno preso il posto di don Felice ci hanno chiesto di sostenere gli studi di un gruppetto di bimbi, che frequentano la scuola dell’infanzia, le elementari e le medie e hanno bisogno di una borsa di studio che consenta loro di acquistare il materiale didattico e ricevere le cure mediche di base. Aiutali! Prendi per mano Fidelis, Paul, Kaylan, Trizan, Immaculate e accompagnali a scuola, regala loro libri per studiare, quaderni per scrivere, me­dicine per guarire dal raffreddore, una divisa che azzeri la povertà.

La scuola in Kenya

L’anno scolastico inizia a gennaio e termina a novembre, con tre periodi di vacanza scolastica in aprile, agosto e dicembre, oltre a periodi più brevi di sospensione delle lezioni, stabiliti a inizio dell’anno scolastico. Al termine di ogni anno gli studenti passano auto­maticamente al grado successivo, anche se non superano gli esami, poiché non è prevista la ripetizione dello stesso anno scolastico più volte. Alcuni bambini non frequentano la scuola, con un assenteismo molto più elevato nelle zone ad alto livello di povertà, oppure iniziano a frequentarla dopo alcuni anni, quando la famiglia può avere le minime risorse economiche per fronteggiare i contributi scolastici (cibo, quaderni, libri, uniforme, tasse d’esame, stipendi degli insegnanti). La possibilità di pagare queste spese è il fattore chiave per la frequenza e uno dei motivi più comuni di abbandono scolastico, assieme alle condizioni di vita, al contesto familiare o ambientale, che non consentono sempre di proseguire gli studi.

La possibilità di andare a scuola per costruirsi un futuro è il miglior regalo natalizio che un bimbo svantaggiato possa ricevere!

P.s. scrivici a adozioni@missionidonbosco.org o chiamaci allo 011.399.01.91: saremo felici di spiegarti e raccontarti tutto!

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