Forse M.C., nostra carissima benefattrice di cui conserviamo con gratitudine nei nostri cuori il vivo ricordo, avrebbe descritto così la sua scelta, la sua generosa e straordinaria decisione di destinare un lascito testamentario alla nostra grande Famiglia di Missioni Don Bosco. Perché M.C. era una farmacista che, per tutta la vita, si è dedicata alla cura del prossimo, sia attraverso la sua meritevole professione, sia con il suo instancabile impegno solidale e la sua devozione al Santo dei giovani. A Don Bosco, padre e maestro di tutti i bambini del mondo che per lei, dal primo all’ultimo, dal più piccolo al più grande, rappresentavano i figli amati che non aveva potuto avere. Amati di un amore infinito che, dopo tanti anni di fedele supporto alla nostra opera, per loro ha trasformato in
una eterna promessa, in un dono per il futuro che di lei parlerà per sempre nelle case, nelle scuole, negli oratori, nelle missioni salesiane di ogni continente.
Perché, come ha fatto la nostra M.C.,
scegliere di fare testamento solidale, scegliere di destinare un lascito a Missioni Don Bosco, significa compiere un atto d’amore che rimane nel tempo, significa proteggere il futuro di coloro che sono il nostro futuro anche dopo di noi. Significa dare voce ai propri valori e continuità a tutto ciò in cui crediamo e per cui abbiamo speso energie, passione e dedizione nel corso della nostra esistenza.
Porta il tuo sguardo oltre l’orizzonte, ascolta il tuo cuore e poi avvicinati a questo strumento che parla di vita e che tutti, senza limiti di età o di patrimoni disponibili, hanno il diritto di utilizzare per esprimere le proprie volontà e decidere, nel rispetto delle quote legittime e dei diritti dei nostri cari, a chi devolvere la propria quota disponibile. La quota disponibile può essere infatti distribuita liberamente a favore di soggetti estranei alla famiglia, anche ad enti come Missioni Don Bosco, per dare un aiuto importante a tutela dell’infanzia in pericolo di tanti bambini e ragazzi fragili del mondo.
