Un progetto idrico nella città più povera del Congo

Con una popolazione di tre milioni di abitanti, Mbuji Mayi è la seconda città della Repubblica Democratica del Congo e il capoluogo della provincia del Kasai Orientale. Dal 1990 la suddetta provincia vive una situazione socio-economica molto preoccupante segnata dalla disoccupazione diffusa, dalla distribuzione ineguale della ricchezza, la bassa produzione agricola rispetto alla domanda ed infine lo sfruttamento nel mercato delle estrazioni di diamanti, che ha sviluppato nell’inconscio collettivo della popolazione l’illusione di un facile e rapido arricchimento le cui conseguenze sono incalcolabili sugli altri settori della vita.

La maggior parte dei componenti delle famiglie di Mbuji Mayi è disoccupata oppure sopravvive grazie a piccoli guadagni lavorando nelle miniere di diamanti o nei campi agricoli a più di 25 km dalla residenza. In questa area quasi tutte le famiglie non hanno accesso all’elettricità o all’acqua potabile. Qui l’emergenza idrica, sanitaria, nutrizionale, è l’orizzonte in cui vive la quasi totalità della popolazione.

Durante la stagione delle piogge i residenti cercano di raccogliere l’acqua piovana, ma, a causa della mancanza di infrastrutture, persino in questo periodo non riescono a coprire il fabbisogno familiare. Durante la stagione secca, invece, si approvvigionano presso il fiume Bushimaie che, contaminato da sostanze chimiche molto nocive e batteri fecali, diffonde numerose malattie come colera, tifo, epatite, poliomielite e diarrea, spesso fatali, soprattutto per i bambini di età inferiore ai cinque anni.

Per questo motivo i salesiani del Bosco Mueto di Mbuji Mayi vogliono costruire un pozzo dotato delle tecnologie più moderne per fornire acqua agli abitanti del quartiere di Makala, continuamente flagellato da epidemie di colera, tifo, epatite. Padre Mario Perez, un grande salesiano venezuelano, arrivato come prima volta in Congo-Kinshasa nel 1982, qualche mese fa è passato da Valdocco e ci ha dato la possibilità di fargli alcune domande sul contesto della missione e sul progetto che la comunità salesiana vuole realizzare.

L’obiettivo del progetto è garantire l’approvvigionamento idrico in quantità sicura, equa e sufficiente alla popolazione, promuovere una buona igiene personale, ridurre le difficoltà legate alla distanza della popolazione dai punti di prelievo pubblici e il rischio di esposizione ai pericoli per le donne e per le ragazze, che sono costrette a frequentare saltuariamente la scuola.

I missionari salesiani di Mbuji Mayi hanno fatto presente le esigenze della popolazione di Makala al nostro presidente, don Daniel Antúnez, che, durante il suo viaggio missionario della scorsa estate, ha constatato personalmente le condizioni estremamente critiche della comunità locale. I salesiani di Mbuji Mayi ci hanno recentemente inviato la documentazione del progetto: padre Daniel, ancora profondamente colpito da ciò che ha visto, gli ha assicurato il nostro aiuto.

Vogliamo garantire acqua pulita a tutta la popolazione e debellare le malattie che non lasciano scampo ai bimbi più fragili!

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