“Dio formò l’uomo dal fango della terra, gli insufflò nelle narici un alito di vita e l’uomo divenne anima vivente”.
(Genesi 2,7)
Quando in Congo piove le strade sterrate si trasformano in torrenti fangosi, in attesa che l’acqua scorra via le persone si arrangiano come possono e aspettano pazientemente che l’acquazzone scarichi tutta la sua forza a terra. Solo i bambini continuano felicemente a giocare sotto la pioggia, costruiscono giocattoli con i rametti e il materiale di recupero che trovano per strada, con l’urgenza di vivere e la voglia di non sprecare tempo.
Anche a Mbuji-Mayi, una città che sembra un grande villaggio, quel giorno piove.
Il 23 dicembre del 2021 alcuni bambini intenti a giocare sentono uno strano suono e assecondano la loro curiosità per capire cosa sia. Più si avvicinano a questo strano rumore più si rendono conto che quel suono assomiglia al pianto di un bambino e seguendo quella traccia sonora si ritrovano sul bordo della strada, vicino al canale di scolo. Lì, in mezzo al fango, c’è un piccolo esserino che piange, urla, tra i singhiozzi dice al mondo che c’è anche lui. Come Dio ha plasmato l’uomo dal fango così una mamma disperata ha affidato al fango la sua creatura. Non si riesce a capire se sia un maschio o una femmina, il suo corpo è ricoperto di melma, il piccolo canale si sta riempiendo di acqua, il suo pianto è quello che lo sta tenendo in vita.
Tutti i bambini di quel quartiere sanno che cosa devono fare, non serve andare dai genitori per avvisarli che hanno trovato un neonato, la cosa più logica e intelligente è portare subito questo piccolo corpicino alla missione salesiana, dove padre Mario si prende cura dei bambini che sono rimasti orfani o di cui nessuno vuole prendersi cura. Sono questi bambini, con un semplice gesto, che lo salvano, un dono di Natale per tutta la comunità salesiana.
Arrivato in missione il piccolo ha la fortuna di trovare in quel momento dell’acqua appena scaldata sul fuoco, viene lavato e si scopre che è una bambina, abbandonata in un canale di scolo a poche ore dalla nascita. Il cordone ombelicale è stato reciso malamente, è un po’ provata ma il suo pianto a pieni polmoni dice anche altro, parla soprattutto della sua voglia di vivere. È talmente bella che non è difficile sceglierle un nome, si chiamerà Splendide.
A Mbuji-Mayi padre Mario Perez è il papà di tanti bambini, ora lo sarà anche di questa bimba, con la segreta speranza che in futuro possa trovare una famiglia desiderosa di accoglierla e di crescerla con amore. I primi mesi di Splendide scorrono in un ambiente sereno, la bimba cresce bene, ha un carattere solare, sempre sorridente con tutti, diventa in brevissimo tempo una calamita per tutte le coccole di chi frequenta la missione. Melanie, l’assistente sociale e infermiera che lavora con i salesiani, la accoglie a casa sua, dove trova altri fratellini.
Nell’agosto del 2022 abbiamo visitato la missione salesiana di padre Mario ed è lì che abbiamo incontrato Splendide. È veramente una bambina meravigliosa, guardandola non si riesce a credere che la sua venuta al mondo sia stata così terribile. L’essere stata abbandonata a poche ore dalla nascita l’ha preservata dai ricordi, la sua forza sta anche nel fatto che non avrà mai memoria di quello che ha patito e rischiato.
Non si è mai scoperto chi fossero i genitori biologici di Splendide. Si pensa che la mamma sia molto giovane perché purtroppo le bambine-ragazze incinte in Africa sono tantissime, non sanno cosa fare, non hanno gli strumenti per comprendere appieno in quale situazione si trovino, a volte se la creatura non piange appena nata abbandonano il corpo del bambino convinte che non sia vivo. In Congo quando un bambino abbandonato compie 8 mesi diventa “pupillo dello stato”, una condizione che lo rende legalmente adottabile. Proprio in quel mese di agosto Splendide ha compiuto 8 mesi.
Questa è una storia a lieto fine, perché la bambina dopo pochissimi giorni ha trovato una famiglia pronta ad adottarla, un papà e una mamma che a Kinshasa, la capitale del paese, la cresceranno amandola come il bene più prezioso.
Quando la bimba è arrivata nella sua nuova casa i genitori hanno pensato a come chiamarla: il suo primo nome è stato Natalie, perché è nata l’antivigilia di Natale, come secondo hanno scelto Margot, ma nei giorni successivi mamma e papà hanno capito che l’unico nome giusto era quello con cui l’hanno incontrata la prima volta.
Perché lei è semplicemente Splendide.
*Errata corrige, nella rivista Terre Lontane abbiamo commesso un errore, il nome corretto è Splendide e non Splendid, ce ne scusiamo.