Ottobre mese missionario attraverso le parole dei Figli di Don Bosco
Don Antonio Integlia, 56 anni, inizia la sua esperienza salesiana a Caserta, per poi passare da Brescia e arrivare fino a Torino e Vasto. Dopo tanti anni trascorsi in Italia, sempre molto attivo e al servizio dei più poveri ed emarginati in Italia, decide di mostrare la sua disponibilità a partire per le terre di missione.
Trascorre sei mesi sul suolo argentino allo scopo di imparare la lingua ed integrarsi nel contesto pastorale della zona, ma solo quest’anno ha ricevuto il crocifisso missionario durante la 153° partenza missionaria salesiana.
Oggi è ufficialmente missionario salesiano in Patagonia, luogo in cui sono giunti i primi Figli di Don Bosco partiti da Genova sotto la guida di don Cagliero, terra che ha visto molto migranti dall’Italia, soprattutto dal Piemonte: “Tanta emozione e tanta responsabilità, ti senti parte di un sogno che è più grande di te, sogno iniziato con la prima partenza missionaria, il sogno di una congregazione”, ci ha raccontato quando lo abbiamo incontriamo al Colle Don Bosco.
La cosa più preziosa che porta con sé sono le sue origini, “il profumo di pane cotto a legna per le strade del mio paese, i ragazzi che ho incontrato e ho accompagnato nella mia vita, i primi salesiani che ho conosciuto e mi hanno accolto con grande pazienza e amore, accentandomi per come sono. Mi porto questa profonda gratitudine che ho ricevuto dai salesiani e dai giovani che ho incontrato in questi anni.”
La vita missionaria l’ha cambiato molto, ci racconta: “Da ragazzo ho studiato sempre come studiare di meno, facevo molto fatica a scuola, adesso invece ho iniziato ad apprendere una lingua, gli usi, i costumi, le tradizioni di un popolo e tutto questo mi riesce così semplice. Gesù diceva “il mio carico è leggero” ed è proprio vero, qualcosa ha reso leggero il mio carico – è l’amore -, quando hai l’amore dentro, ti senti amato e ti viene voglia di amare il mondo e di abbracciarlo, ora mi sento dentro il sogno Don Bosco nel mondo!”
Gli abbiamo chiesto di raccontarci cosa significa per lui partire missionario per questa destinazione così cara alla Famiglia Salesiana, la Patagonia, la terra “alla fin del mundo”, come ha insegnato a tutti a considerare quella terra Papa Francesco.