Padre Giampiero De Nardi
Padre Giampiero De Nardi
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ORDINAZIONE
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missionari / Padre Giampiero De Nardi
Padre Giampiero De Nardi è stato recentemente richiamato in Italia per prepararsi a un nuovo incarico missionario.
Sono padre Giampiero De Nardi e attualmente sono missionario salesiano a San Benito in Petén, Guatemala. Il mio cuore non ha confini… ho sempre desiderato partire missionario! I miei genitori sono stati in missione due anni in Ecuador, tra i Jivaro, i tagliatori di teste, si sono conosciuti là. Dall’esempio che ho ricevuto in famiglia e da tanti salesiani che mi hanno seguito spiritualmente, ho capito che il Signore mi chiamava ad essere sacerdote e salesiano. La mia destinazione è stata il Petén, nel nord del Guatemala. Insieme ad altri due salesiani abbiamo aperto una missione, nel vicariato di monsignor Fiandri, un vescovo salesiano molto attento alle necessità della popolazione locale. Sono partito senza sapere dove andavo perché ero convinto che il Signore avrebbe provveduto a tutto.
La zona in cui presto la mia opera è rimasta abbandonata negli anni. La maggior parte della regione è priva di strade. I giovani si spostano verso la capitale per accedere agli studi superiori, all’università o alla ricerca di lavoro. Molti scappano in cerca di fortuna, rischiando la vita perché la regione del Petén è poverissima, sono tantissime le famiglie che versano in condizioni di estrema povertà, le condizioni igienico-sanitarie sono precarie, mancano l’acqua e l’elettricità, e non ci sono scuole adeguate che preparino i giovani ad un futuro migliore. Il traffico di droga sta crescendo e ha raggiunto livelli preoccupanti. Esistono zone completamente in mano ai narcotrafficanti. A causa della povertà, la mancanza di acqua potabile, di igiene, di sanità, molte sono le malattie: tubercolosi, tifo, malaria, infezioni di ogni genere, vermi e diarree, malattie della pelle molto infettive (es. il dengue), problemi di salute mentale come la depressione; problemi respiratori che in alcuni casi sono fatali, AIDS, gravidanze precoci ad alto rischio dovute alla mancanza di istruzione o prevenzione e malattie nei bambini dovute alla mancanza di sicurezza alimentare.
La parrocchia, dove sono, ha 60.000 abitanti. Noi promuoviamo attività giovanili con l’esigenza di costruire un centro per la formazione per la crescita e l’educazione dei ragazzi del Petén. Insieme ai miei confratelli cerco di portare speranza, condividendo la vita con la popolazione, e portando Cristo che è un dono grande.
Il mio obiettivo è dedicare la vita agli altri perché è ciò per cui siamo fatti. Dove sono, i diritti umani sono calpestati continuamente, non ci sono condizioni minime di vita. La maggior parte della gente è povera ed è sfruttata dai potenti. Il messaggio che voglio trasmettervi è di continuare a credere in Don Bosco e ad impegnarsi, perché solo se ci si impegna per i giovani si può costruire un mondo migliore.