Padre Giacomo Begni
Padre Giacomo Begni
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missionari / Padre Giacomo Begni
Sono padre Giacomo Begni, missionario in Brasile. Plauto, filosofo romano, sosteneva che nel nome era indicato il modo di essere della persona. Mi piace pensare che i miei genitori mi abbiano battezzato con questo bel nome, che caratterizza un po’ il mio modo d’essere: come un tuono che risveglia chi sta assopito, ma che dopo tanto rumore, annuncia e offre una dolce tranquillità. Quindi Giacomo=tuono; Begni=benvolere: TUONO DEL BENE.
I sogni della mia vita sono stati molti e hanno determinato la mia formazione… falegname, muratore, giardiniere, pittore, cuoco, organizzatore di eventi, intrattenitore e buffone, giocoliere e comico, formazione in gestione amministrativa, Diploma di Magistero, Licenza in Filosofia e Licenza in Teologia con specializzazione in Teologia spirituale, corso di vigile del fuoco e insegnante di educazione fisica… quanto basta per sorridere ed essere felice.
Padre João Carlos, Ispettore dei Salesiani del Nord Est del Brasile, con santa pazienza e delicatezza, nel 2007 mi chiese la mia disponibilità ad andare nella missione di Natal, quartiere Gramorè dove la “messe è molta, ma gli operai sono pochi”. Nel luglio 2008 decisi di visitare la Provincia Salesiana di Recife. Fu un grande shock vedere che oltre alle braccia mancavano tante altre cose. Caddi nella rete dell’AMORE e dal 24 gennaio 2009 mi trasferii a Natal.
Nel 2009 il numero dei bambini e dei giovani assistiti oscillava tra i 200/250 con frequenza quotidiana (Oratorio, Qualificazione Professionale, Apprendistato o Primo Impiego). Nel 2010 abbiamo lanciato la sfida di conquistare l’obiettivo di 600 bambini presso l’oratorio, proponendo la ormai famosa CARICA DEI 600! Nel 2016, l’Oratorio accompagnava la bellezza di 1200 presenze dei piccoli del progetto “La carica dei 600+1!”, altri 200 nel progetto “Giovane Apprendista”; contando i 500 tra i giovani e adulti dei Corsi Professionali e 100 anziani nel progetto di “Inclusione Digitale”: sono ben 2000 le persone accolte nelle braccia paterne di Don Bosco!
Nel 2020 il mio impegno mi ha chiesto di tornare in Brasile, a Itaquera, dopo un paio di anni in Italia.
Dio mi ha dato il “gusto per le relazioni”, come l’incontro, il desiderio di fare i bambini e i giovani felici. A 22 anni, una fotografia che ancora oggi conservo gelosamente appesa ad una parete del mio ufficio mi aveva lasciato con un interrogativo che sembrava diretto a me: “Chi si prenderà cura di me?” Nel mio cuore è sbocciata la risposta: “Non preoccuparti, io stesso mi prenderò cura di te”. Si trattava di una bambina che non ho mai incontrato, una ragazza dell’America Latina… e questo suo sguardo triste ha risvegliato in me il SI’ della mia vita, un SI’ che voleva vedere fiorire il sorriso di quella bambina e di tutti i bambini che avrei incontrato sul mio cammino. Fu in questo clima appassionato che la Provvidenza mi fece incontrare Don Bosco e da quel momento io e lui diventammo amici!
Un sentimento indicibile di viva e profonda gratitudine al Signore per questo dono grandioso e gratuito quale è il sacerdozio. Celebrare l’Eucarestia e abbracciare l’umanità, il mondo e le sue necessità, le sue speranze è il momento più bello della mia giornata, felicità che si alimenta in ogni incontro. Incontrare i poveri, gli ultimi, i piccoli… con la loro tenerezza, con la loro fede, con la loro voglia di vivere… le loro ansie, le loro paure, i loro desideri di vita santa. Il loro soffrire, il mio soffrire; la loro gioia, la mia gioia; la loro preghiera, la mia preghiera.
Ed è proprio qui, nella missione di Natal, Brasile che ho vissuto felice il mio servizio di prete e missionario, accogliendo i piccoli, i giovani e gli adulti che arrivano in cerca di una casa, nella speranza di essere accolti da qualcuno. Ora la mia missione prosegue ad Itaquera, in una cittadella che si chiama “Obra Social Dom Bosco” che accoglie bambini abbandonati e ragazzi a rischio, a 5 km di distanza dal primo oratorio quotidiano il “Circo Social Dom Bosco”. Qui in Brasile l’Opera di Don Bosco offre un ventaglio di iniziative che ridestano l’allegria e la speranza.