Un progetto per trovare il futuro
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Il Ruanda: una storia drammatica
In Ruanda fra il 6 aprile e il 16 luglio del 1994 si consumò un vero e proprio genocidio in cui la violenza invase ogni strada e ogni casa. In appena 100 giorni fu portato a termine lo sterminio di un milione di persone attraverso l’esecuzione sistematica dei tutsi e degli hutu moderati per mano dell’esercito regolare e delle milizie paramilitari. In questa carneficina, nemmeno i bambini furono risparmiati.
Oggi, la pace è tornata. I danni lasciati dalla guerra sono stati in parte cancellati dal desiderio di rinascita degli abitanti e l’economia nazionale è in qualche modo risorta.
Il drammatico fenomeno dei ragazzi di strada accomuna indiscriminatamente quasi tutti i centri urbani del continente e non ha risparmiato il Paese. – La situazione dei bambini di strada in Ruanda è causata dalla la situazione familiare, e dall’estrema povertà . In più i bambini sono spesso vittime di abusi e violenza, che poi aumentano sulla strada. La loro condizione è infatti sempre caratterizzata da una continua violazione dei loro diritti: quello all’istruzione, alla salute, alla protezione, al cibo, a vivere con i genitori. Tutti non vanno a scuola e spesso svolgono un lavoro faticoso per guadagnare pochi centesimi. La maggior parte di loro soffre di malnutrizione e altre malattie. Soffrono anche di mancanza di sonno: si fermano solo qualche ora al giorno su un cartone e dormono con un occhio aperto per paura che qualcuno rubi le poche cose che hanno. Molti rischiano l’assunzione di droghe per dimenticare i propri problemi – ci racconta Hubert Twagirayezu, salesiano ruandese.
Il progetto: obiettivo e richiesta​
Questo progetto vede coinvolti in prima persona i Figli di Don Bosco di Rango, nel sud del Paese. Nel 1996, due anni dopo la fine del genocidio, hanno aperto qui una parrocchia, a cui hanno affiancato un centro di formazione professionale. Successivamente, hanno iniziato ad occuparsi dei più fragili in assoluto: i bambini di strada. Il programma Don Bosco Children Ejo Eza, avviato dai Figli di Don Bosco nel 2014, prevede un primo avvicinamento dei minori in strada e l’inclusione in un percorso di riabilitazione psicologica, educativa e sociale culminando, ove possibile, nel reinserimento familiare, con l’aiuto di un team di assistenti sociali e degli enti locali. Attualmente i minori coinvolti nella prima fase del progetto sono circa 80: hanno fra i 9 e i 16 anni e frequentano il centro salesiano dove sono coinvolti in attività ludiche e sportive, e vengono sensibilizzati in primis sull’importanza della scuola, e sulla sua frequenza regolare, ma anche sul valore del rispetto delle norme igieniche; trovano un pasto bilanciato, vestiti puliti e cure mediche.
I Figli di Don Bosco ci hanno chiesto un aiuto per sostenere le spese del progetto, che portano avanti con fatica perché alle difficoltà ordinarie si sono aggiunte quelle legate al covid-19 e noi ci rivolgiamo a te, facendo appello alla tua generosità . Per garantire un kit igienico- sanitario ad un bimbo servono 10 €; per sostenere le spese alimentari di un minore servono poco più di 40 €; per provvedere agli abiti di tutti i bambini servono 870 €, mentre per pagare uno stipendio ad un assistente sociale per tutta la durata del progetto servono 1.100 €… tu, con una donazione di 20, 40, 100 € puoi aiutare un bambino di strada a diventare un buon cristiano e un onesto cittadino, con l’aiuto di Don Bosco e dei suoi Figli di Rango! Grazie, a nome di tutti noi!
PAESE
AREA TEMATICA
BENEFICIARI
CODICE PROGETTO
-
Garantisci un kit igenico-sanitario ad un bimbo
10€
DONA
-
Sostieni le spese di generi alimentari di un minore
40€
DONA
-
Provvedi ad aiutarci all'acquisto degli abiti
100€
DONA