Un orto a Tambacounda

A Nettebolou un orto gestito da un migrante di ritorno

Un orto a Tambacounda

A Nettebolou un orto gestito da un migrante di ritorno

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Africa e Medio Oriente
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Acqua e Ambiente

Gli obiettivi del progetto sono stati raggiunti

A Nettebolou, un villaggio vicino a Tambacounda, grazie all’aiuto dei benefattori di Missioni Don Bosco, abbiamo sostenuto l’avvio di un orto gestito da un migrante di ritorno, Adama, un giovane senegalese di 25 anni. Il progetto ci è stato presentato dall’Associazione Don Bosco 2000-presidio VIS con sede in Sicilia, fondata e gestita dai cooperatori salesiani di Catania.

Il contesto storico, socio-economico ed educativo

Ci hanno invitato all’inaugurazione dell’orto. Una festa in piena regola a cui hanno partecipato un centinaio di persone: il sindaco del comune, il capo del villaggio, l’imam islamico, i responsabili di aziende agricole della zona, la famiglia di Adama. La cosa bella è che questi orti di circa un quarto di ettaro, poiché sono irrigati da un pozzo alimentato da pannelli fotovoltaici, permettono di coltivare ortaggi per la famiglia e anche da vendere al mercato soprattutto nella stagione secca, in cui la terra generalmente non viene coltivata.

La regione di Tambacounda è una delle più povere del Senegal, ma non detiene solo il primato nazionale di miseria e disoccupazione: è anche uno dei crocevia del traffico di esseri umani che dall’Africa subsahariana tentano il viaggio verso l’Europa. La Famiglia Salesiana è presente a Tambacounda con una presenza missionaria e con un piccolo ufficio progetti aperto recentemente da Don Bosco 2000, un’associazione che si occupa di migrazione in Italia e di prevenzione della migrazione in ambito internazionale, collaborando strettamente con noi di Missioni Don Bosco e il VIS (Volontariato Internazionale per lo Sviluppo) nell’ambito del progetto Stop Tratta.

Lo sportello recentemente avviato lavora come centro di educazione e professionalizzazione, sviluppo di realtà di coworking e di micro-imprenditorialità giovanile in ambito turistico, artigianale e agricolo, creando cioè concrete occasioni occupazionali. Noi di Missioni Don Bosco abbiamo deciso di sostenere un loro progetto messo a punto per Stop Tratta, che prevede il coinvolgimento di migranti rientrati nel Paese d’origine come tutori nell’ambito di iniziative contro la tratta.

Il progetto: obiettivo e richiesta​

Il progetto prevedeva l’avvio dell’orto attraverso la preparazione del suolo, la semina e la coltivazione. Presso l’appezzamento, che è di proprietà di Adama, è stato inoltre scavato un pozzo indispensabile per l’irrigazione. Oggi Adama può provvedere al fabbisogno della sua famiglia e può commercializzare le verdure da lui prodotte (gombo, pomodori, peperoncini e ulteriori ortaggi locali) presso i mercati della zona.

Il Costo totale del progetto è stato di € 18.436,52 , comprensivo di:

  • Costruzione di un pozzo
  • pannelli solari
  • pompa idraulica per l’irrigazione
  • impianto di irrigazione
  • Kit di attrezzi agricoli (zappe, carriole, rastrelli)
  • motozappa
  • Sementi
  • Capanno per la conservazione delle attrezzature).

PAESE

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SENEGAL – NETTEBOLOU

AREA TEMATICA

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Acqua e Ambiente

BENEFICIARI

307 PERSONE

CODICE PROGETTO

23699
Codice Progetto 23699

DONA PER IL FONDO ACQUA E AMBIENTE

Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza.

Il fondo dedicato ai progetti idrici e alla tutela dell’ambiente nasce dalla necessità di avere una cassa per le emergenze che i missionari ci sottopongono. Molte volte l’esigenza di realizzare pozzi, di implementare o ristrutturare reti idriche obsolete, insieme alla necessità di attivare progetti per la salvaguardia della nostra casa comune, diventa di primaria importanza.

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