L’infanzia violata dei bambini soldato
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L’infanzia violata dei bambini soldato
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Gli obiettivi del progetto sono stati raggiunti
La presenza missionaria salesiana
250.000 morti, 45.000 desaparecidos, 6.900.000 sfollati: sono i dati impressionanti della guerra civile che ha coinvolto Governo colombiano e Fuerzas armadas Revolucionarias de Colombia (FARC). Una delle eredità del conflitto più pesanti è stata quella del rientro in un regime di “normalità” dei combattenti più giovani, chiamati dalle Forze rivoluzionarie a imbracciare pistole e fucili fin dall’adolescenza: si stima che le FARC abbiano reclutato tra gli 8 e i 13 mila minori, maschi e femmine. Per molti di loro la scelta di arruolarsi non si può considerare tale: cresciuti in un contesto di emarginazione sociale e di assenza di tutela dei loro diritti fondamentali, non hanno avuto alternative. Le loro storie sono fatte di paura, di crudeltà e di intimidazioni. A guidare il processo di riconciliazione in Colombia è stato il nuovo Presidente Juan Manuel Santos, al quale venne assegnato il Premio Nobel per la Pace nel 2016 sia per premiare sia per consolidare gli sforzi suoi e degli altri attori in campo. Determinante fra gli altri il ruolo della Chiesa cattolica, che – nell’ambito di una inesauribile azione per favorire il dialogo – letteralmente portò al tavolo delle trattative a L’Avana la testimonianza dei civili sopravvissuti alle barbarie per mettere al centro la situazione e le attese della popolazione.
Il progetto: il lieto fine c'è
I salesiani di Medellin hanno ricevuto l’incarico dal Governo colombiano di aiutare il reinserimento sociale di questi bambini e ragazzi, partendo da una ricostruzione della loro condizione psicologica.
“La prima tappa è l’educazione al rapporto con l’altro”, spiega James Areiza, coordinatore generale dei programmi di protezione e prevenzione della struttura. “Poi creiamo amicizia e fiducia, infine accanto al processo comunitario introduciamo lo studio, la formazione professionale, la capacità di prendere in mano la propria vita. La nostra è una pedagogia della speranza”.
Il programma di recupero integrale si svolge, sotto la protezione della polizia, nel centro Ciudad Don Bosco. Negli ultimi 15 anni, 1.500 fra ragazze e ragazzi di età fra i 14 e i 17 anni hanno potuto trovare la loro libertà interiore, acquisire una formazione professionale e affacciarsi nella società.
Il primo passo di William, 22 anni, ex ragazzo soldato, è stato quello di perdonare quello che era il suo comandante quando era tra le fila della guerriglia. William oggi lavora a Ciudad Don Bosco di Medellín, il centro di riabilitazione gestito dai salesiani che ha permesso di reinserire socialmente circa 1.500 bambini soldato fuggiti o catturati dall’esercito. Lui aveva 13 anni quando è entrato nella guerriglia e non può dimenticare quell’orrore: “I capi avevano il controllo del territorio, ci radunavano, lo Stato era lontano, la mia famiglia era molto povera e non avevo la possibilità di studiare. Ho visto qualsiasi tipo di violenza”. Ma per la nuova opportunità che la vita gli ha regalato e lui ha saputo coraggiosamente cogliere crede nell’importanza di recuperare altri giovani come lui. La percentuale di reinserimento positivo, per i ragazzi di Ciudad Don Bosco, arriva all’85%.
La firma dell’accordo tra governo e FARC ha aperto la strada al cambiamento: è un momento storico e un’occasione per tutta la società colombiana di lavorare a tessere insieme la pace. Con il vostro contributo i missionari salesiani possono continuare ad aiutare questi ragazzi e ragazze a trovare la loro strada lontano dalla violenza. Grazie!
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CODICE PROGETTO
DONA PER IL FONDO EDUCAZIONE E FORMAZIONE
Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza. Grazie per il tuo aiuto!
Il fondo di Missioni Don Bosco per l’educazione e la formazione ci permette di coordinare al meglio la nostra attività di diffusione dell’istruzione e della crescita scolastica dei giovani più svantaggiati. Le offerte raccolte in questo fondo ci permettono di investire nel lungo periodo le nostre risorse per i giovani seguiti nelle missioni di don Bosco. L’educazione è la nostra prima missione. All’alfabetizzazione e alla formazione di ogni giovane vanno molte delle nostre risorse per creare un futuro migliore. A partire da oggi.