Emergenza Covid-19: la risposta salesiana
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Emergenza Covid-19: la risposta salesiana
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Il lavoro dei salesiani
In Italia e in Europa il covid-19 continua a circolare, tante misure sono state adottate per contenere l’epidemia da coronavirus, ma tutti i paesi sono stati colpiti. Alcuni sono riusciti a gestire meglio la gestione delle terapie intensive negli ospedali, il tracciamento e i tamponi, altri fanno ancora molta fatica.
Ora provate a immaginare come viene gestita la situazione nei paesi che non hanno i nostri stessi standard di benessere, non hanno un sistema sanitario strutturato, abbastanza medici e posti letto negli ospedali, in Africa, in Asia, in America Latina… Per i poveri la situazione non è preoccupante, è drammatica. L’emergenza covid ha messo a rischio anche l’istruzione primaria, non andare a scuola per milioni di bambini significa non avere un pasto assicurato, oltre ad avere conseguenze drammatiche sulla cattiva nutrizione e contribuire a far crescere il lavoro minorile.
Il progetto: obiettivo e richiesta
La concretezza è uno dei carismi che i salesiani portano avanti con grande impegno. I nostri missionari si sono impegnati fin da subito su più fronti: dalle campagne di sensibilizzazione e prevenzione all’approvvigionamento di kit alimentari, dalla distribuzione di medicine a quella di dispositivi di protezione individuale, oltre a disinfettanti e sapone che vengono distribuiti alle famiglie più disagiate. Nei paesi più poveri è impossibile chiedere alla maggior parte delle persone di stare a casa. Spesso la loro fonte di reddito deriva da piccoli lavoretti che vengono svolti proprio in strada. A volte una vera casa in cui rifugiarsi non c’è, come nel caso dei bambini di strada. Per questo è di vitale importanza insistere sulle regole più semplici: lavarsi le mani, evitare i contatti, prendersi cura della propria igiene personale, pur sapendo che per molti non sarà possibile attenervisi alla lettera. Attraverso le parole dei nostri missionari proviamo a darvi un quadro, per quanto piccolo, della situazione nei paesi del sud del mondo.
Africa
Padre Mario Perez è un missionario venezuelano che vive a Mbuji May nel cuore della Repubblica Democratica del Congo. Impegnato da molti anni nell’accoglienza e nella riabilitazione di minori emarginati, cerca, con gli scarsi mezzi che ha a disposizione, di lavorare sulla prevenzione: “Qui abbiamo creato un team composto dai ragazzini più grandi che si sono presi il compito di disinfettare più volte al giorno gli spazi comuni. Hanno il ruolo di sensibilizzare le persone alle pratiche igieniche più elementari, come il lavaggio delle mani, che qui non è cosa scontata, ed è difficile da praticare perché non c’è acqua”, ci scrive, sottolineando come in Africa, dove la carenza idrica è un problema endemico, la prevenzione sia ancora più difficile. “Proprio per questo abbiamo installato diverse fontanelle che attingono al nostro sistema idrico, per permettere a più persone di avere a disposizione un po’ d’acqua per lavarsi le mani”.
Asia
Nel subcontinente indiano la situazione è molto difficile da gestire: “la maggior parte degli indiani vive in pessime condizioni e qui siamo un miliardo e 330mila persone”, così Vicent Thamburaj, Figlio di Don Bosco indiano, descrive cosa accade nel suo Paese. Ma anche qui, nella nazione più popolosa del mondo, i nostri missionari si sono organizzati per garantire il loro aiuto alla popolazione: i salesiani di Hyderabad ci hanno chiesto aiuto per prevenire il contagio nelle baraccopoli, distribuendo alle famiglie che ci abitano kit composti da sapone, mascherine e igienizzanti, ma anche pacchi alimentari contenenti riso, lenticchie e cipolle.
Sudamerica
I salesiani sono già in prima linea per aiutare le fasce più vulnerabili della popolazione in Argentina, Colombia, Bolivia, Perù, Ecuador… Qui, la pandemia è già in atto da tempo: un mix di mala gestione da parte dei governi e di povertà economica e culturale rende difficile mappare l’andamento del virus. L’obiettivo dei missionari salesiani è permettere alle famiglie più svantaggiate di poter realmente rispettare la quarantena: molti capifamiglia (uomini o donne) vivono alla giornata – se non lavorano tutti i giorni (di solito come ambulanti abusivi), in casa non si mangia. Per questo, i Figli di Don Bosco argentini, colombiani, peruviani, ci hanno chiesto di aiutarli ad assicurare il cibo alle famiglie dei barrios più poveri.
Stai vicino ai nostri missionari e alla loro gente, se puoi, nella battaglia contro il Covid-19: con 25, 50, 100 € puoi aiutare chi vive in condizioni sanitarie terribili. Grazie, per quanto potrai fare, a nome dei Figli di Don Bosco di tutto il mondo.
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DONA PER IL FONDO EMERGENZA
Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza. Grazie per il tuo aiuto!
Il fondo di Missioni Don Bosco per le emergenze è un salvadanaio di fondamentale importanza. Le offerte raccolte in questo fondo ci permettono di distribuire rapidamente beni di prima necessità e di salvare la vita di numerosi bambini, giovani e famiglie nei territori colpiti da crisi e catastrofi in tutto il mondo. Un’azione rapida ed efficace per essere sempre pronti nelle situazioni di emergenza climatica e umanitaria. Per esserci, sempre, nelle situazioni di bisogno.