Campo profughi a Goma dopo l'eruzione del vulcano

Primo intervento dopo l’emergenza vulcano

Campo profughi a Goma dopo l'eruzione del vulcano

Primo intervento dopo l’emergenza vulcano

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Emergenza

L'eruzione vulcanica: il primo intervento salesiano

È il 22 maggio 2021, a Goma sono le 18.30. Il cielo è più luminoso del solito, e uno strano odore si diffonde in tutta la città. Improvvisamente tutti gli sguardi si rivolgono verso il vulcano Nyiragongo: con grande sorpresa generale sta eruttando. Di fronte alla mancanza di informazioni credibili e verificate, di fronte alla mancanza di un piano di emergenza e di evacuazione, tutti si affrettano a fuggire: famiglie, bambini soli, tutti lasciano le case. Durante la notte, la lava raggiunge diversi villaggi del territorio, brucia case al suo passaggio, distrugge campi coltivati, cavi della luce, serbatoi d’acqua, prima di raggiungere il quartiere periferico di Goma chiamato Buhene e fermarsi lì, a un km dell’aeroporto. Domenica sera, 23 maggio, il governo della RDC ha dato un bilancio provvisorio di più di 20 morti e numerosi danni materiali, ma sono dati ufficiali: il dato reale è molto più grave.
La casa dove si trova la sede del progetto Maison Marguerite, situata nella parte sud della città, diventa un luogo di rifugio per i 130 bambini tra cui i più piccoli del Don Bosco ‘Ngangi, insieme alle famiglie che i salesiani hanno accolto perché senza più una casa. La notte del 27 maggio 2021, quattro giorni dopo l’eruzione del vulcano Nyiragongo, le autorità danno finalmente l’ordine di evacuare 10 dei 18 quartieri della città di Goma. Il rischio che la colata lavica sotterranea possa sfociare in un’eruzione sulla terraferma o sotto il lago Kivu mettendo a grave rischio la popolazione è molto alto. I salesiani con la collaborazione del VIS – Volontariato Internazionale per lo Sviluppo, decidono di evacuare i bambini e i giovani a 35 chilometri dalla città di Goma, nella piantagione che i salesiani hanno a Shasha. Qui per una settimana sono stati ospitati 283 bambini, 187 giovani e 82 adulti tra cui 41 uomini e 41 donne (tra cui 22 tra religiosi e religiose). La situazione è difficile, i locali non adeguati ad accogliere i più piccoli, non ci sono bagni sufficienti e le condizioni igieniche sono molto precarie. Inoltre iniziano a diffondersi dissenteria e colera. E, in più, il pericolo del covid-19.

Il progetto: obiettivo e richiesta​

Il 15 giugno si organizza il rientro dei bambini al Don Bosco ‘Ngangi. Ora siamo nella fase post-evacuazione: è un’emergenza diversa, c’è meno paura, ma più miseria. Nelle strade si aggirano bambini mendicanti, bambini di strada, vecchi, mamme… sono tutti sporchi e coperti di stracci. Anche se il pericolo è passato, ora è necessario intervenire per aiutare le persone a ritrovare una casa, una dignità; i bambini che hanno perso i genitori, i bambini di strada ad avere un luogo sicuro dove lavarsi e mangiare, i bambini mendicanti a non avere perennemente fame. La priorità salesiana è aiutare loro, i più indifesi.
I Figli di Don Bosco hanno un bisogno disperato di aiuto per sostenere i piccoli sfollati, innanzitutto. Per acquistare un materasso servono 25 €, per una coperta 7 €. Per garantire il cibo mensile a 100 bambini c’è bisogno di circa 950 €, per assicurare latte in polvere ad un bebè per 3 mesi, sono necessari circa 85 €. Con una donazione di 25, 85, 170 € puoi aiutare i salesiani di Don Bosco ‘Ngangi a sostenere tanti bimbi e a regalare una speranza alle famiglie. Grazie, a nome di tutti noi e dei missionari di Don Bosco a Goma!

PAESE

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REP. DEM. DEL CONGO – GOMA

AREA TEMATICA

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Emergenza

BENEFICIARI

283 BAMBINI

CODICE PROGETTO

25688
Codice Progetto 25688

DONA PER IL FONDO EMERGENZA

Quando abbiamo raggiunto la cifra totale del progetto in corso, ci attiviamo per riempire il salvadanaio che ci permette di affrontare ogni urgenza. Grazie per il tuo aiuto!

Il fondo di Missioni Don Bosco per le emergenze è un salvadanaio di fondamentale importanza. Le offerte raccolte in questo fondo ci permettono di distribuire rapidamente beni di prima necessità e di salvare la vita di numerosi bambini, giovani e famiglie nei territori colpiti da crisi e catastrofi in tutto il mondo. Un’azione rapida ed efficace per essere sempre pronti nelle situazioni di emergenza climatica e umanitaria. Per esserci, sempre, nelle situazioni di bisogno.

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